lunedì 25 giugno 2018

PITTI UOMO 94

Pitti Immagine Uomo è la manifestazione internazionale di riferimento per il menswear e il lifestyle contemporaneo, un mondo in continua evoluzione, pronto ad anticipare e rappresentare i più nuovi movimenti della moda attraverso una ricchissima gamma di progetti.
I 1240 marchi, provenienti da tutto il mondo, mostrano nuove idee che interpretano in modo inedito  l’universo della moda per la Primavera Estate 2019. Tante firme anche dal Nord Europa, dalla scena creativa dell’Europa dell’Est e dall’Estremo Oriente.

Per le tendenze a PITTI IMMAGINE 94 troviamo:
il Classico che vede un uomo in giacca maglia, polo e foulard. L’essenzialità del look si fonde sulla ricerca estrema della struttura dei capi, dei trattamenti sui tessuti esclusivi accostati a volte in abbinamenti contrastanti, dei dettagli sorprendenti. Il tutto costantemente esaltato dal ricorso al colore: giallo, arancio, rosso e tutte le varie tonalità del blu.
Numerose righe, di tutti i tipi e di tutte le geometrie, classiche e irriverenti attraversano il guardaroba maschile non solo bicromie ma anche veri arcobaleni a strisce multicolor. Eleganza e performance  si intrecciano insieme, la tradizione esalta i tecnotessuti e lo stile formale mixa lo stile sportivo.
L’Avangard è diretta a un uomo dinamico che vive in sintonia con il contemporaneo e guarda a un nuovo equilibrio fra natura e città. La moda si intreccia indissolubilmente all’interno di un guardaroba di capi inizialmente destinati a trekking, caccia pesca, ma capaci di dialogare con il contesto metropolitano. Prodotti innovativi scaturiti tra lusso dei materiali e praticità. Una ricerca sartoriale accurata su tecnotessuti e cotoni si alterna a un mix di elementi militari e da lavoro.
Per la tendenza Informale il guardaroba P/E 2019 dell’uomo casual trasmette passione per il viaggio e l’eclettismo. Un percorso attraverso gli Stati Uniti partendo dalla Est Coast con l’influenza  dello street style dello stile newyokese fino ad arrivare alla West Coast con stampe sgargianti in stile Pop Art, materiali tecnici, stampe alla maniera dei writers ricami con palme e sky line.
A sfilare in passerella il 14 di giugno per la prima volta al di fuori del Giappone BED j.w. FORD, firma fondata nel 2010 dal designer Shinpei Yamagishi e diventata celebre per il suo concept innovativo di menswear che mixa sartoriale, design e layering.
In questa edizione Pitti Immagine presenta Scandinavian Manifesto che risulta un focus sui talenti del menswear dal Nord Europa immerso in un allestimento ad hoc, ma anche un progetto tra moda, arte e design declinato con il gusto e le atmosfere nordiche.

I capi AERONAUTICA MILITARE rivisitano e attualizzano alcuni dei pezzi militari più significativi e fondono l’heritage con finiture e lavorazioni le più attuali per ottenere capi unici con personalità forte e decisa. La collezione AM23 presentata in occasione di Pitti Uomo 94 nasce dall’unione dell’abbreviazione internazionale di Aeronautica Militare, AM, e dell’anno di nascita dell’Arma il 1923.

RRD, ROBERTO RICCI DESIGNS, propone una collezione di indumenti per il surf che pone l’accento in egual misura sul benessere della persona e sul rispetto dell’ambiente. I capi, con taglio e volume essenziali, si basano sull’uso di tessuti tecnologici ad alta performance. Sono leggeri, lievi, quasi impalpabili, ripiegabili in astucci su misura. I colori giallo fluo, arancio, blu denim, oro e argento. Anche le camice dal taglio classico, come tutti gli altri capi della collezione, sono confezionate con tessuti che presentano caratteristiche tecniche e merceologiche molto apprezzate: sono traspiranti, si lavano facilmente, si asciugano in modo rapido, non richiedono stiratura.

I telai da maglieria in questi ultimi anni si sono evoluti tanto da produrre stoffe sempre più sofisticate. Ormai la compattezza è simile a quella dei tessuti classici fatti con i telai a navetta e permette di confezionare bomber, pantaloni ma anche vere e proprie giacche destrutturate non a caso definite Giacca Maglia. Particolarmente belle quelle in pura seta di CORNELIANI presentate nella suggestiva sala della Fortezza da Basso chiamata Grotte. Corneliani, rispondendo alle esigenze del lifestyle iper degli uomini contemporanei, presenta una serie di pezzi iconici, tra cui un giubbotto, una field jacket, uno zaino, una piccola travel bag e una borsa da computer, che nascondono dietro ad un look elegante e raffinato un’anima super tecnologica. Ogni item infatti contiene un power bank personalizzato che attraverso il principio dell’induzione permette di ricaricare il telefono cellulare semplicemente riponendolo nella tasca della giacca o nella borsa. Per garantire una sicurezza totale, tutti i prodotti della linea “Connected “Style” sono anche provvisti di un film d’argento che scherma le radiazioni nocive.

La ditta romagnola PROGETTO FEDE presenta molte cose interessanti valige, borse, trus confezionate con tessuti popolari e tribali vecchi, ma anche molto antichi: kilim, kilim karamag, tappeti lavorati ad intreccio sumak. Tappeti preziosi ridotti in frammenti e modificati nelle prestazioni d’uso pratico per soddisfare il gusto di noi occidentali con cultura molto diversa da quella che in anni ormai lontani li ha prodotti. Nonostante il lungo tempo trascorso, o forse proprio per questo, ne apprezziamo il misterioso fascino.

Da GUANABANA handmade borse, cinture, braccialetti  fatti in Colombia con un’antica lavorazione (somiglia vagamente al nostro “uncinetto”) che unisce alla preziosità della tecnica tradizionale il gusto moderno della stilista spagnola, Almudena Espinosa. Un abbinamento che consente di mantenere vive antiche lavorazioni e nel contempo consente di produrre oggetti con risultati estetici di gusto attuale molto gradevole.

Da NAGASHIMA-FUKUSHOKU, una ditta giapponese, dove si ammirano raffinate decorazioni e splendide cravatte di pura seta proposte al mercato con il brend Tibitie nome di una stilista danese molto conosciuta e apprezzata in Giappone. Tanto per riflettere quanto ormai sia diventato piccolo il nostro mondo: una ditta giapponese utilizza per lo studio dei disegni una stilista danese, fa stampare il tessuto in Italia, (Como è notoriamente il centro più specializzato al mondo per la stampa della seta) e poi commercializza i suoi prodotti in tutto il modo.
Un’altra ditta, HIROMI ASAI, con sede a New York condotta da una giovane giapponese presenta tessuti di cotone con disegni e colori classici. È attiva grazie all’entusiasmo della giovane titolare Hiromi Asai che ne è anche la stilista. Armature e disegni sono molto semplici, direi quasi tradizionali, ma sono prodotti con un cotone estremamente morbido e con finissaggi sapienti che conferiscono grande qualità e valore ad ogni proposta.
Patrizia Casini e Graziella Guidotti

ISLAM A FIRENZE. Arte e collezionismo dai Medici al Novecento



Si è inaugurata a Firenze la splendida mostra “Islam e Firenze. Arte e collezionismo dai Medici al Novecento” ospitata dal 22 giugno al 23 settembre in due sedi di prestigio come la Galleria degli Uffizi e il Museo Nazionale del Bargello.
L’esposizione vuole evidenziare i ricchi ed intensi scambi interreligiosi e interculturali  esistenti tra Firenze e l’Islam.
L’interesse di Firenze per le opere d’arte del mondo islamico è testimoniato fin dal Trecento nei diari dei mercanti fiorentini che durante il pellegrinaggio in Terrasanta rimasero ammirati dalla bellezza dell’arte islamica.
Sarà però dal Quattrocento in avanti che si intensificherà sempre di più questo interesse. Come sottolineano Paola D'agostino, Direttrice del Museo Nazionale del Bargello e Eike Schmidt Direttore della Galleria degli Uffizi  “È noto il raffinato gusto dei ricchi mercanti fiorentini e quanto essi ricercassero manufatti rari per qualità e finezza di esecuzione. Parimenti, gli oggetti prodotti in Occidente erano richiesti dai sultani di Oriente”.
La mostra vuole sottolineare proprio questo: l’influenza reciproca nel gusto, nell’iconografia, negli stilemi rielaborati a vicenda con la propria cultura ma con un’inconfondibile contaminazione.

Agli Uffizi, sono raccolte le testimonianze artistiche dei contatti tra Oriente e Occidente. Ad esempio nel dipinto dell’Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano si trovano i caratteri arabi utilizzati a scopo decorativo nelle aureole e i personaggi vestiti con costumi di gusto islamico.
Presenti anche esemplari famosi della lavorazione dei metalli, le ceramiche orientali e quelle ispano-moresche con stemmi nobiliari fiorentini. Stoffe e tappeti monumentali provenienti dall’Egitto mamelucco entrati a far parte delle collezioni mediceo-granducali, i vetri raffinatissimi e gli splendidi manoscritti come il “Libro dei Re” del 1217 del persiano Firdusi.

Nella sede del Bargello viene raccontato il periodo fondamentale del collezionismo tra fine Ottocento e inizio Novecento tra cui ovviamente sono esposti alcuni esemplari della famosa donazione di Carrand per il Museo del Bargello che consta di ben 3300 oggetti del Medioevo e del Rinascimento. Altri appartengono alla collezione dell’inglese Stibbert.
Troviamo inoltre alcuni esemplari provenienti dalle grandi collezioni dei due toscani Stefano Bardini e Giulio Franchetti.
Anche in questa sede, come agli Uffizi, dei pezzi bellissimi tra cui lacche e avori riccamente lavorati e un meraviglioso copriletto ricamato con motivi tratti dall’Antico testamento e scene di caccia del primo quarto del XVII secolo.

Questa esposizione è un percorso spettacolare, vario e affascinante, attraverso secoli di scambi e contaminazioni culturali. Un percorso che serve anche a ricordare quanto culture diverse possano trovare numerosi punti di contatto e condivisione, arricchite proprio dal plusvalore del “diverso”.
Patrizia Casini

Per la durata della mostra, i due musei fiorentini per la prima volta offrono la possibilità di acquistare un biglietto combinato per € 29, ridotto €14.50, valido tre giorni che consentirà di visitare gli Uffizi, il Bargello la mostra Firenze e l’Islam. Arte e collezionismo dai Medici al Novecento, e con accesso anche al Museo Archeologico di Firenze.

In occasione di questa importante mostra Le Gallerie degli Uffizi hanno fatto un gemellaggio con la Galleria Nazionale delle Marche con l’apertura in concomitanza della mostra Il Montefeltro e l’Oriente Islamico presso il Palazzo Ducale di Urbino dal 23 giugno al 30 settembre.

mercoledì 20 giugno 2018

Aperta a Firenze GalLibreria Centro Di


Apre GalLibreria un nuovo spazio espositivo nella sede rinnovata della famosa casa editrice fiorentina Centro Di fondata nel 1968 da Alessandra e Ferruccio Marchi.
La casa editrice ha un archivio ricco, eredità della storica libreria di piazza de’ Mozzi chiusa alla fine degli anni Novanta: oltre 25.000 titoli tra volumi d’arte, architettura, arti decorative, archeologia, cataloghi di mostre e libri d'artista pubblicati in tutto il mondo fra gli anni Sessanta e Ottanta.

Da oggi la GalLibreria, sotto la guida di Ginevra Marchi, proporrà, insieme alla vendita delle edizioni Centro Di, una serie di mostre tematiche sui libri e con i libri.

Sono in programma sei esposizioni l’anno da temi molto specifici a quelli più ampi prendendo spunto dall'archivio storico, a cui si aggiungeranno opere di collezionisti privati e nuove edizioni nazionali e internazionali.

La prima mostra dal 20 giugno - 20 luglio 2018 si intitola Centro Di & Guests: Zona Archives. Libri d’artista - Artists’ books 1960>2018gg.
Le opere esposte mostreranno le modalità con cui gli artisti, dagli anni Sessanta al Duemila, hanno scelto il libro come mezzo di espressione, utilizzandone forma e struttura e trasformando l’oggetto in lavoro artistico e opera d’arte.
Il tema del libro d’artista è presentato in circa 200 titoli e autori tra cui Stefano Arienti, James Lee Byars, Giuseppe Chiari, Hans-Peter Feldmamn, Gilbert & George, Ketty La Rocca, Sol LeWitt, Jonathan Monk, Maurizio Nannucci, Olaf Nicolai, Yoko Ono, Giulio Paolini, Dieter Roth, Ed Ruscha, Rirkrit Tiravanija, Andy Warhol, Lawrence Weiner, solo per citarne alcuni. Il libro d’artista, argomento affascinante e per certi aspetti controverso lungi dall'esaurirsi con una singola mostra e in un’unica proposta di vedute, sarà oggetto di altre esposizioni che si avvicenderanno con variazioni sul tema.


Tra le prossime mostre sono previste, ad ottobre, un’esposizione dedicata al rapporto fra il collezionista e l’artista, in questo caso fra la famiglia Zattoni e il noto esponente francese di Fluxus Ben Vautier e, a dicembre, una mostra che avrà come tema l’ornamento.

I libri selezionati per le esposizioni saranno in vendita nella GalLibreria in occasione delle inaugurazioni delle mostre e per tutta la loro durata. Da settembre saranno acquistabili anche online sul sito www.centrodi.it
La mostra sarà aperta sino al 20 luglio (da lunedì al venerdì dalle 11 alle 18, il sabato su appuntamento).

venerdì 15 giugno 2018

“ARCHEOLOGIA AGLI UFFIZI”: parte il primo ciclo di conferenze estive agli uffizi



Raddoppiano le aperture serali degli Uffizi da inizio giugno a fine settembre: ogni mercoledì sera saranno offerte conferenze sul patrimonio archeologico tenute da noti studiosi, curatori e direttori di musei.

La serie di incontri sarà tenuta, a partire dal 6 giugno, nell'Auditorium Vasari del complesso degli Uffizi, con orario dalle 19.30 alle 20.30

Non molti, fra i milioni di visitatori che annualmente varcano la soglia della Galleria, sanno che furono proprio le statue romane della collezione medicea, affluite da Palazzo Pitti dove erano conservate sino a quel momento, le prime opere d’arte ad essere ospitate al secondo piano del complesso vasariano appena ultimato. Sin dalla fine del XVI secolo, le sculture antiche, principale vanto delle raccolte granducali, cominciarono a
PROGRAMMA
popolare il corridoio di Levante, dando inizio a quel metodico e inesorabile processo che trasformò un edificio pensato come centro direzionale e amministrativo del Granducato a ricetto dell’arte di ogni tempo. Questa “vittoria della cultura sulla burocrazia” ebbe, dunque, inizio proprio con i marmi classici e, senza timore di esagerare, si può affermare che furono proprio queste opere il “seme” dal quale sarebbe nato il museo come oggi lo conosciamo.

Sono queste le premesse che giustificano l’interesse che il più importante museo fiorentino ha nei confronti del patrimonio archeologico della città e delle sue vicende nei secoli. E’ solo di pochi mesi fa la sigla di un accordo che sancisce una sempre più stretta collaborazione scientifica e promozionale fra Uffizi e Museo Archeologico Nazionale e, a ribadire questa volontà di riscoperta della natura archeologica della Galleria, arriva adesso l’organizzazione di un ciclo di conferenze estive dal titolo significativo di “Archeologia agli Uffizi”, dedicate esclusivamente alle raccolte antiche che, per secoli hanno popolato gli spazi vasariani.

Per leggere bene il PROGRAMMA tasto destro / Apri link in un'altra finestra







THE ELEGANCE OF SPEED

Foto Locchi

In contemporanea alla consueta manifestazione di Pitti Uomo alla Fortezza da Basso è in mostra dall'11 giugno al 16 settembre a Palazzo Pitti THE ELEGANCE OF SPEED la mostra che racconta attraverso novanta  scatti inediti dell’Archivio Foto Locchi la storia dell’automobile a Firenze e in Toscana.

Articolata in tre sezioni l’esposizione oltrepassa l’apprezzamento dell’automobile in fatto di tecnica, aerodinamica e struttura ed evoca anche un periodo di grandi trasformazioni in una Firenze all’indomani della seconda guerra mondiale con la voglia di rinascere e di guardare verso il futuro.


Foto Locchi
La prima sezione è dedicata alle corse che hanno segnato la storia dell’agonismo automobilistico.
Nascono in toscana una serie di competizioni che animano la passione per la velocità e per il coraggio e la bravura dei piloti. Tra questi circuiti si ricorda quello delle Cascine nato nel ’47 a due anni dal termine della guerra con le strade cittadine ancora impraticabili a causa dei bombardamenti e quindi l’ACI organizza la corsa all’interno del parco risparmiato dalla distruzione.
Quello di Firenze-Fiesole del ’48 una corsa in salita dal quartiere delle Cure per arrivare a Fiesole, il carburante ancora scarseggia ma c’è voglia di “saperci fare” con l’automobile.
Oppure il rettilineo della Firenze-Mare dove Tazio Nuvolari nel 1935 su un’ Alfa Romeo bimotore preparata da Enzo Ferrari supera i 300 km/h e sul chilometro lanciato raggiunge la velocità di 323,175 km/h battendo il primato che pochi mesi prima aveva raggiunto il pilota tedesco Hans Stuck.


Foto Locchi
La seconda sezione è dedicata ai piloti innamorati della velocità, tra questi spicca anche Maria Teresa de Filippis prima donna a correre nella formula Uno. In mostra anche alcuni cimeli come caschi e tute, insieme a un bolide in miniatura che Ferrari preparò per il figlio Piero nelle officine Maranello.
La terza sezione è dedicata alla moda delle carrozzerie.
I concorsi di eleganza rappresentarono un evento molto importante per la storia delle quattro ruote  perché da un primo momento nati come occasione di sfoggio e di eleganza passarono ad una vera e propria modalità di presentazione del prodotto.
Foto Gianfranco Gori
Firenze era la città nella quale Barsanti e Matteucci avevano ideato il primo motore a scoppio brevettato nel 1853, dove circolava la seconda automobile d’Italia nel 1894 e dove sfrecciava il Giro d’Italia Automobilistico nel 1901. Ed è qui che nel 1948 nel giardino di Boboli si tenne il “I concorso d’Eleganza per Automobili
È da pochi anni che è finita la seconda guerra mondiale, la città è in fermento c’è voglia di rinascere “L’automobile così come l’abito è uno status symbol: le vetture più belle del mondo sfilano a Boboli, luogo simbolo della storia
Foto Gianfranco Gori
fiorentina, proprio come nello stesso momento fa la moda a Palazzo Pitti. Le foto scattate ai più esclusivi modelli dell’epoca dai reporter della Foto Locchi per le strade del centro, mostrano un inedito spettacolo in movimento di bellezze che si esaltano a vicenda”.

Probabilmente la bellezza della città può aver ispirato i più importanti designer di automobili tra cui molti sono fiorentini: non bisogna dimenticare che anche la prima auto elettrica è stata inventata a Firenze e realizzata nelle officine Galileo e raggiungeva i 100 km/h. Venne regalata a Vittorio Emanuele il quale dopo aver avuto un incidente ne proibì la produzione.
Patrizia Casini
Foto Locchi

mercoledì 13 giugno 2018

Palazzo Medici Riccardi ATTUALITÀ DEL PASSATO. LA PITTURA COLTA DI PANG MAOKUN


Il salotto di Diego Velàzquez 2017

Palazzo Medici Riccardi ospita, dall' 8 giugno al 28 luglio 2018, la mostra ATTUALITÀ DEL PASSATO. LA PITTURA COLTA DI PANG MAOKUN.
Pang Maokun è uno tra gli artisti più famosi della Cina contemporanea e Rettore dell’Accademia di Belle Arti di Sichuan. È considerato uno dei pittori cinesi che meglio hanno rappresentato le minoranze etniche nell’ambito della cosiddetta pittura rurale. È con il dipinto Le mele sono mature, dove rappresenta una donna di etnia Yi che nel 1983 raggiunge il successo in patria.

Dama con ermellino 2017
La mostra a Palazzo Medici Riccardi è la sua prima personale in Italia e presenta una ventina di opere ad olio e una sezione dedicata ai suoi numerosi disegni.
Pang Maokun si fa discepolo moderno degli antichi maestri dell’arte occidentale. Traendo ispirazione dai classici modifica la trama originale e fa delle vere e proprie incursioni nelle opere del passato.
Nelle tele di Maokun si percepisce il desiderio di essere partecipe di una storia dell’arte che lui ha tanto studiato emulando gli artisti antichi che si formavano copiando i grandi maestri.
Come sostiene il curatore della mostra Antonio Natali “Dalla tradizione Maokun ha assimilato quel che una volta senza titubanze e ritegni si definiva il mestiere di pittore: la capacità cioè d’esprimersi con gli strumenti che della pittura sono specifici, la libertà di muoversi secondo la propria propensione, schiettamente scegliendo la via linguistica più congeniale all’indole personale”.

Maokun è un artista contemporaneo che non sente la necessità di una “rottura” con il linguaggio e l’arte del passato anzi sceglie di farne parte entrando nelle scene rappresentate a volte inserendo personaggi di sua invenzione e a volte autoritraendosi.

Reclassic n°10 - 2017
In mostra anche alcuni disegni che l’artista produce in gran quantità sempre con le stesse modalità di incrociare il classico e il contemporaneo, l’occidente e l’oriente, il passato e il presente.
L’esposizione si distingue non solo come un evento artistico ma anche per la collaborazione Istituzionale tra Toscana e Chongqing (Regione Autonoma) infatti sono previsti accordi per iniziative comuni e di scambio tra l’Accademia di Belle Arti di Firenze e quella dello Sichuan.

La mostra è a cura di Antonio Natali e ideata da Xiuzhong Zhang. È organizzata dalla China National Academy of Painting insieme all’Accademia Cinese della Pittura ad Olio e realizzata dalla Zhong Art International, con la collaborazione dell'Accademia delle Arti del Disegno e l'Accademia di Belle Arti di Firenze
Patrizia Casini

Il nuovo servo di Giuditta 2017





Reclassic n°3

mercoledì 6 giugno 2018

UFFIZI LIVE


Inizia il 12 giugno la terza edizione di “Uffizi Live”, la rassegna di spettacoli dal vivo che, in collaborazione con Firenze Musei, animerà gli spazi degli Uffizi da giugno a settembre mettendo in scena un ricchissimo e vario programma di una qualità davvero pregevole. Fin dalla sua prima edizione, il singolare spirito dell’iniziativa non è mai stato quello di offrire ad artisti e performer un mero palcoscenico su cui esibirsi, ma piuttosto quello di stimolarli alla creazione di specifiche performance concepite in dialogo con le opere d’arte contenute nel museo, alla ricerca di segni e nuove visioni in grado di arricchire davvero e in maniera originale la fruizione dei tesori degli Uffizi. Un dialogo che, sull'onda del successo delle ultime edizioni, dimostra che la valorizzazione delle collezioni artistiche attraverso linguaggi e prospettive alternative – come è il caso delle più diverse arti dello spettacolo dal vivo - è una carta vincente, ancora tutta da giocare per le realtà museali italiane. Ed è un’iniziativa gradita non solo al pubblico dei visitatori che ogni martedì sera d’estate affollano ancora più interessati la Galleria fino alle 22 - avendo peraltro l’opportunità di godere gratuitamente degli spettacoli inclusi nel prezzo del biglietto - ma piace anche agli stessi artisti di ogni disciplina, poetica e genere, dal classico al contemporaneo, dallo sperimentale alla contaminazione di generi fino all’utilizzo delle nuove tecnologie. Attori, danzatori, performer di ogni tipo, età, provenienza culturale hanno infatti risposto con sorprendente entusiasmo al bando pubblicato dalle Gallerie degli Uffizi per l’edizione 2018: le domande sono più che raddoppiate rispetto all’anno passato! Sono arrivati più di 550 progetti di cui lo stesso Direttore Eike Schmidt si dichiara lusingato: “È sinceramente emozionante constatare quanta creatività e quante energie siano state spese e messe a servizio dell’arte, della valorizzazione del patrimonio storico-artistico degli Uffizi che è e deve rimanere pubblico, patrimonio di tutti e portato alla conoscenza in ogni forma, ancora meglio se spettacolarizzata. Del resto è nostro compito, come museo afferente al MIBACT, tutelare l’arte in tutte le sue espressioni, rappresentando e promuovendo le nove Muse, fra cui anche quelle della musica, della poesia, del teatro e della danza. Le arti sono sorelle fin dall’antichità”. Tra le centinaia di proposte il Direttore ha scelto, coadiuvato dal Dipartimento Informatica, Strategie Digitali e Promozione Culturale delle Gallerie degli Uffizi e la consulenza di alcuni esperti esterni, 15 progetti annunciando tuttavia importanti novità anche per gli artisti che non sono rientrati nella rosa dei selezionati: “È un peccato scegliere solo 15 progetti fra i tanti che sono arrivati e di così alta qualità. Bisogna incrementare l’offerta. Infatti, dal 2019 partirà una rotazione continua di spettacoli nelle tre sedi degli Uffizi, Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli che coprirà l’intero anno, e non solo l’estate”.

PROGRAMMA
per leggere bene il programma
tasto destro / Apri link in un'altra finestra



martedì 5 giugno 2018

INAUGURATA AGLI UFFIZI LA NUOVA SALA DEDICATA A RAFFAELLO E MICHELANGELO

Maddalena e Agnolo Doni Raffaello Tondo Doni Michelangelo

Inaugurata agli Uffizi  la sala 41 che ospita le opere di Raffaello e Michelangelo, i due geni del Rinascimento che dal 1504 al 1508 erano contemporaneamente a Firenze.
Insieme all’adiacente sala di Leonardo, che aprirà tra poche settimane, la sala di Raffaello e Michelangelo  celebra un periodo davvero irripetibile nella storia dell’arte quando a Firenze i più grandi artisti del mondo crearono le opere iconiche che oggi fanno parte dell’idea universale di Rinascimento in Italia.
La prima Repubblica Fiorentina del gonfaloniere Piero Soderini dal 1498 al 1512 fu caratterizzata dalla concorrenza  di un mecenatismo illuminato come i Doni che riuscirono a strappare capolavori sia a Michelangelo che a Raffaello ecco quindi riuniti qui in questa sala il Tondo Doni di Michelangelo con i due ritratti di Maddalena e Agnolo Doni realizzati da Raffaello ricostruendo così il nesso storico tra opere volute dallo stesso committente.
Nella stessa sala troviamo sempre di Raffaello la Madonna del cardellino, i ritratti di Guidobaldo da Montefeltro e Elisabetta Gonzaga e inoltre il Ritratto di uomo con mela.
Il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, sottolinea che “entra in scena una terza personalità che grazie al confronto con Raffaello riguadagna la propria voce da solista: Fra’ Bartolomeo (1473-1517), domenicano di San Marco e strettissimo amico del Sanzio, col quale dall’arrivo di quest’ultimo in città nel 1504 si instaura uno scambio intenso e ricco di conseguenze, che il visitatore infatti ora potrà ripercorre attraverso i quadri esposti”.
Di Fra Bartolomeo troviamo nella sala La visione di San Bernardo, Porzia e Adorazione del bambino, Presentazione al tempio.
Patrizia Casini

GONG - Eliseo Mattiacci a Forte di Belvedere



Anche quest’anno, dal 2 giugno al 14 ottobre la mostra GONG, a Firenze-Forte di Belvedere, consente di ammirare, disseminate nei digradanti spiazzi del giardino, le opere scultoree di uno dei grandi protagonisti dell’arte contemporanea ELISEO MATTIACCI.
Insieme alle grandi sculture che arricchiscono il giardino, suggestive istallazioni e più di sessanta disegni ed acquerelli all'interno della Palazzina contribuiscono a mostrare l’alta qualità della ricerca dell’artista.

“ Un esercizio pressoché sciamanico volto a esplorare il sublime del cosmo, orbite di pianeti e di astri, ritmi e geometrie che appartengono all’universo infinito, per tracciare mappe stellari che adesso come milioni di anni fa funzionano in termini anche simbolici, rituali”.

Senza titolo, 2013
Il critico d’arte Giuliano Briganti grande amico dell’artista così scriveva dandone un ritratto davvero stimolante “Eliseo -ruba riflessi al cielo- la bella immagine è di Flaminio Gualdoni e mi fa pensare non solo a quel suo modo di sottrarre, là dove lo vuole, peso alla materia per riconquistare, nella concretezza un’astrazione tutta nuova, un’idea aerea, celeste, cosmica, di equilibri, di pesi, di gravità di spazi. Ma mi fa pensare anche a quel suo modo, così poetico, di sentirsi partecipe di una sorta di mitica, primitiva cosmogonia. Le storie del cielo lo attraggono, non hanno perso per lui il loro antico potere emotivo …
 Equilibri precari quasi impossibili, 1991
… ho visto quella che, a mio parere, è sin qui la sua opera più bella e felice: Equilibri precari quasi impossibili anch’essa ora esposta. Un opera che trasmette con rigorosa semplicità, con evidenza e immediatezza il suo messaggio formale: il senso qualitativo di un equilibrio di forze che raggiunge il punto unico di una magica sospensione, liberando nello spazio una sorta di poetica allegoria della prospettiva. Fu per me un richiamo istintivo provocato forse, ma inconsciamente, dal fatto di trovarmi a Pesaro, ma appena vidi quell’ampia finestra rettangolare praticata nella lastra perpendicolare di lamiera e traversata ortogonalmente dalle due lunghissime travi di ferro parallele e sospese, mi venne subito alla mente la spalliera marmorea del trono nella pala pesarese di Giovanni Bellini dove un’ampia finestra si apre sul paesaggio retrostante e attraverso la quale passano, convergendo verso il centro focale del dipinto, le linee di fuga della rigorosa prospettiva. Eliseo non ci aveva pensato ma, naturalmente, conosceva quel quadro per averlo visto più volte nel museo della sua città. Il senso e le proporzioni di quella finestra gli erano forse rimasti sepolti in un angolo della memoria: affondano davvero nel passato le radici della modernità”.
Graziella Guidotti
Foto Simona Fossi
Forte di Belvedere 2 giugno – 14 ottobre 2018
Orari h11.00-20.00. Ultimo ingresso ore 19.00. Chiuso il lunedì.
Biglietti € 3,00 Intero. € 2,00 Ridotto (18-25 anni). € 2,00 Forte di Belvedere Card (riservata ai residenti della Città Metropolitana di Firenze. Dopo il primo acquisto dà diritto all'accesso illimitato al Forte dal 2 giugno al 14 ottobre 2018). € 2,00 Visite guidate e attività. Gratuito - Minori di 18 anni, possessori della Forte di Belvedere Card, Firenze Card. Sconti e Convenzioni - Presentando al Forte di Belvedere il biglietto di ingresso del Museo Novecento, si ha diritto al biglietto ridotto - Il biglietto del Forte di Belvedere dà diritto al biglietto ridotto per il Museo Novecento