giovedì 29 giugno 2017

IL PASSO SOSPESO ESPLORAZIONI DEL LIMITE

Dopo la mostra i luoghi d’Ytalia  a Firenze anche Lucca apre le porte all’arte contemporanea:
si è inaugurata il 24 giugno IL PASSO SOSPESO ESPLORAZIONI DEL LIMITE presso la Fondazione Carlo Ludovico Ragghianti in occasione del trentesimo anniversario della morte del grande intellettuale critico d’arte.
Una mostra ad ingresso gratuito che coinvolge tutta la città. Infatti le opere si trovano nella sede della Fondazione Ragghianti, in alcuni luoghi del centro storico e sulle mura della città.
Il titolo dell’esposizione in parte ispirato al film il passo sospeso della cicogna si riferisce alla postura che ha il volatile nel momento sospeso tra il passo che ha appena compiuto e quello successivo, l’atto di colui che sta per attraversare una linea di confine e vuole significare l’istante che separa il momento in cui si sta lasciando qualcosa di noto, di conosciuto muovendosi verso una condizione nuova ancora sconosciuta, che necessita di coraggio e immaginazione.
È questa specifica dimensione di spazio, tempo e percezione, in cui si dipanano tutti i significati e le declinazioni del concetto di limite e confine che la mostra intende indagare” attraverso un percorso espositivo che comprende supporti testuali e opere d’arte.
Il concetto di limite e confine è ben noto a Lucca abituata a vivere circondata dalle sue mura cinquecentesche che l’hanno sempre protetta ed adesso si trova a convivere con opere di artisti sia contemporanei che della fine del secolo scorso.

La mostra si articola in tre luoghi con tre ispirazioni dedicate:
Troviamo IL PASSO SOSPESO ESPLORAZIONI DEL LIMITE all’interno della sede espositiva RAGGHIANTI.
Qui le opere sono riunite per temi, alcuni tra questi: la mappatura dello spazio che ha affascinato artisti di ogni epoca qui è rappresentato da Boetti,  Kentridge e altri; un altro tema oltre i confini della tela e del piedistallo vede  l’opera di Fontana che apre il supporto tradizionale a nuovi spazi percettivi
per poi arrivare alla spazialità totale dell’Achrome di Manzoni.
FRONTIERE D’ARTE è l’argomento previsto sulle mura di Lucca che ospitano, per citarne solo alcune, le opere di Igor Mitoraj sulla porta Elisa; l’artista messicano Gustavo Aceves con il suo cavallo in bronzo sul baluardo di San Donato; Kan Yasuda troneggia sul baluardo di San Colombano.
DISSEMINAZIONI è il percorso per l’arte contemporanea in città: dalla piazza san Martino dove il visitatore è accolto da un “offertorio” in bronzo policromo di Mimmo Paladino, passando per San Michele  dove spiccano due sculture di Sandro Chia e così via proseguendo il cammino.
Per comprendere la relazione tra opere e città sono esposti dei pannelli esplicativi dove vengono illustrati sia i monumenti che le opere che si relazionano ad essi.
È stata creata un’applicazione scaricabile gratuitamente su tutti gli smartphone che oltre a guidare e geolocalizzare i luoghi fornisce indicazioni utili sia sulla visita che sui parcheggi.
Come spiega il curatore della mostra Alessandro Romanini “l’evento non mira a esaurire l’indagine sul concetto di limite e quelli annessi, ma ha come scopo quello di offrire un complesso di stimoli e spunti al visitatore che gli permettano di costruirsi ‘percorsi’ percettivi e narrativi alternativi e ulteriori, assumendo un ruolo attivo”.
Patrizia Casini

24 giugno - 3 settembre 2017
  • Fondazione Carlo Ludovico Ragghianti orari: del martedì alla domenica dalle 16 alle 23
  • Baluardo San Donato, Baluardo San Frediano, Baluardo Santa Croce, Baluardo San Colombano, Baluardo San Donato, Piazza San Michele, Piazza Anfiteatro, Piazza San Martino Oratorio di San Giuseppe orari : tutti i giorni 10 – 18
  • Giardino di Palazzo Orsetti orari: da lunedì a sabato 7,30 - 19 



martedì 27 giugno 2017

GOYA e GUIDO RENI al PALP di Pontedera

Questa estate il PALP di Pontedera avrà in mostra tre dipinti straordinari due di Francisco Goya e uno di Guido Reni.
Il primo, Autoritratto giovanile del 1771 è realizzato quando Goya aveva venticinque anni. Si rappresenta con una giubba da viaggio quasi ad attestare il suo Grand Tour in Italia, a Roma, per studiare l’arte antica.
Qui studiò anche il genere ritrattistico che aveva potuto apprendere nella frequentazione del più grande ritrattista europeo del tempo, Pompeo Batoni.
“Trasmette un messaggio di alto valore simbolico a quanti lo avevano bocciato per ben due volte nei Concorsi dell’Accademia di Madrid, negandogli il soggiorno a Roma (che ne era il premio)”.
Il ritratto, presso il City Art Museum di St. Louis, era rimasto in ombra rispetto alla replica più tarda presente nel Museo Goya di Saragozza in quanto pesantemente ripassato dai restauri e ridipinture. Una volta liberato dagli interventi ottocenteschi è stata rimessa in luce tutta la sua qualità pittorica.

Francisco Goya, Autoritratto, c. 1782, 

Il secondo Autoritratto è del 1782 e proviene da una collezione privata. Dopo una ripulitura da vari strati di ridipintura che ne impedivano una qualsiasi lettura critica, è stata scoperta in basso a sinistra la firma in rosso “Goya” che ha permesso con certezza l’attribuzione al grande pittore come se non bastasse l’altissima qualità del dipinto.
Si rappresenta con il busto di profilo e il viso rivolto verso lo spettatore, con l’aspetto di sfida, dell’uomo che vuole vincere: sguardo fisso, molto teso e labbro inferiore che tende in avanti.
È lo studio per il suo ritratto che inserisce in una grande pala La predicazione di San Bernardino da Siena ad Alfonso V di Aragona.
La predicazione di San Bernardino
da Siena ad Alfonso V di Aragona.
Goya, a seguito di critiche del pittore spagnolo Bayeus, subisce una battuta d’arresto per la sua stima e per le conseguenti commissioni. Lui non è ancora un pittore di corte, non fa parte del circolo degli artisti del re. Quando il re gli commissiona il nuovo lavoro della Pala, include il suo ritratto con abiti di cavaliere in mezzo al corteo del re. “un preciso segnale di auto affermazione” non tanto per la nobiltà personale quanto per l’arte che esercitava.

La terza opera Susanna e i vecchioni di Guido Reni fa parte dei dipinti “non finiti” lasciati in fase di preparazione.
In questi lavori diventa importante il colore di fondo perché eseguito dal maestro in base ad una “ricerca espressiva volta a perseguire una pittura sempre più smaterializzata e idealizzata”.
Ripete lo schema del dipinto con lo stesso soggetto della National Gallery però qui “la pennellata esibisce ora una trama assai meno compatta, in un gioco di luci e ombre dove anche il colore della preparazione acquista un ruolo da protagonista”.

Patrizia Casini

Periodo espositivo
15 giugno – 10 agosto
Ingresso gratuito
Orario mostra
Martedì – Domenica 17:00 – 23:00

lunedì 26 giugno 2017

IN ORDINE SPARSO

Inaugura oggi 26 giugno  la mostra di Helidon Xhixha  IN ORDINE SPARSO 
Le opere saranno esposte nel Giardino di Boboli, piazza Pitti e in piazza San Firenze.
Nel giardino di Boboli entrerà in diretto contatto con le opere del Rinascimento e le sue opere di acciaio saranno al tempo stesso opera e riflesso della realtà circostante. L’esposizione mostrerà una doppia ricerca suddivisa in due parti: la Limonaia del Giardino “guarderà alla natura al fine di scoprire il Caos; fonte primaria di ispirazione le grotte di cristallo di Naica in Messico”.
Per quanto riguarda il concetto di Ordine sarà riferito alle teorie basilari della geometria sacra, opere create in risposta alla sezione aurea.



Periodo mostra
27 giugno 29 ottobre 2017
Orario
27 giugno 31 agosto 8,15 – 19,30
1 settembre – 28 ottobre 8,15 – 18,30
 29 ottobre 8,15 – 17,30
Chiuso il primo e ultimo lunedì di ogni mese
Prezzo biglietto
Intero 10,00€ ridotto 5,00€





mercoledì 21 giugno 2017

CARTIER BRESSON A SAN GIMIGNANO

Alicante, Spagna 1933
Sono in mostra dal 16 giugno al 15 ottobre 2017 alla galleria Raffaele de Grada  di San Gimignano 140 scatti di Henri Cartier Bresson un grande firma della fotografia.
Artista poliedrico, con molti interessi dalla pittura al cinema, si avvicina alla fotografia nel 1932 all’età di 24 anni acquistando la sua prima Leica e facendo i primi esperimenti fotografici.
Affermava “Sono un tipo nervoso, e amo la pittura.” …”Per quanto riguarda la fotografia, non ci capisco nulla.”
Non era lui a stampare i negativi dei suoi scatti, lasciava agli esperti questo compito, lui sceglieva o scartava le immagini fatte. Importante infatti è il suo scrapbook un grande album dove al suo interno sono raccolte molte stampe: vi si trovano intere sequenze dello stesso soggetto con lo scopo di scegliere quell'unico giusto sfatando il mito, creato un po’ da lui, del realizzare un solo scatto per una sola posa.

Stazione Saint Lazare, Parigi,  1932
Questo non toglie, comunque, che per lui lo scatto doveva essere giudicato secondo quanto fatto nel qui e ora: non doveva essere modificato o migliorato successivamente nella fase di stampa e non doveva essere una scena creata o artefatta.
“La fotografia è un impulso spontaneo che viene da un occhio sempre attento che cattura il momento e la sua eternità.”

Cartier Bresson sapeva catturare l’attimo in un battito di ciglia e trasformarlo in storia:
Nella foto rappresentativa della mostra, Stazione Saint Lazare, si vede ripresa una persona che sta saltando da una scala di legno per evitare una pozzanghera d’acqua e l’uomo è ripreso nell’attimo in cui spicca il salto con il riflesso nell’acqua intatto e sul muro di sinistra in un manifesto si ritrova riprodotto un uomo che fa lo stesso passo.


Tafalgar Square 1956
Bellissima la foto di Tafalgar Square il giorno dell’incoronazione di Giorgio VI dove non si vede niente dell’incoronazione ma un gruppo di persone con ai piedi uno, probabilmente ubriaco, che sta dormendo. Tutti sono intenti nel guardare l’incoronazione solo un bambino al centro della foto guarda nell’obiettivo come il pittore in un dipinto è l’unico a guardare lo spettatore.

Sarà cofondatore nel 1947 di una delle più importanti agenzie fotografiche esistenti tutt’ora; la Magnum Photos. Laleggenda vuole che il nome sia stato attribuito una sera dopo aver stappato una bottiglia di Magnum. Questa agenzia ha la particolarità di avere una forma giuridica di società cooperativa e la proprietà delle immagini rimangono del fotografo e non della rivista dove le foto vengono pubblicate. Questo ha permesso di lavorare con grande autonomia, di mantenere i diritti d’autore e di mantenere un proprio stile. Attualmente comprende una selezione tra i migliori fotografi di tutto il mondo ed entrarci è molto difficile.


Prostitute. Città del Messico, Messico 1934
San Gimignano, che Cartier Bresson visitò nel 1953, ha deciso di dedicare uno spazio della Galleria d’Arte Moderna ai grandi della fotografia. Dopo la mostra su Robert Capa realizzata nel 2016 oggi tocca a quest’altro famoso artista. Lo scopo è quello di far conoscere l’affascinante mondo della fotografia e questo verrà realizzato non solo attraverso i grandi ma saranno dedicate una serie di mostre anche ai giovani fotografi.

Patrizia Casini

  Copyright:
© Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos

Salerno, Italia 1933 


giovedì 15 giugno 2017

GLENN BROWN E LE MERAVIGLIE DEL MUSEO BARDINI

2017 Oil paint on bronze
Il Museo Bardini, ormai alla sua seconda esperienza di commistione con l’arte odierna, ospita dal 10 giugno al 23 ottobre nella sua bellissima sede un altro grande artista contemporaneo Glenn Brown.
La sua arte prende ispirazione da opere esistenti le quali vengono rielaborate secondo un linguaggio molto personale. “Personaggi e paesaggi presi in prestito da altre opere vengono sottoposti a un lungo e attento processo di rielaborazione attraverso il quale ognuno di essi è trasformato in una nuova immagine esuberante e ammaliante”.
Le sue sofisticate composizioni amalgamano l’ispirazione di diversi periodi storici quali il Rinascimento, l’Impressionismo, il Surrealismo creando opere molto particolari e ricche di fascino.
Affronta tutti i generi; dal ritratto alla scena di genere, dai soggetti mitologici a quelli religiosi e con differenti espressioni stilistiche.
Rievoca pitture del Seicento e Settecento con la reinvenzione del soggetto utilizzando una “tecnica di pittura informe, apparentemente materica ma piatta realizzata con l’antica tecnica delle velature”.

Con questi accorgimenti l’artista conferisce alle opere contemporanee l’impronta dell’antica arte del disegno.
Esponendo le opere di Brown accanto a quelle della collezione di Stefano Bardini, importante antiquario e collezionista d’arte tra il XIX e XX secolo si dà l’oppotunità di un colloquio fianco a fianco con opere del passato per aprire un rinnovato discorso artistico.

Alcune opere sono ospitate nelle cornici originali del Museo Bardini e quindi realizzate su misura per questa esposizione italiana. L’accostamento contribuisce a dare maggiore fascino.
Patrizia Casini

Sede
Museo Stefano Bardini
10 giugno - 23 ottobre



martedì 13 giugno 2017

CARLO REA PER LA PRIMA VOLTA A FIRENZE

Si è inaugurata il 9 giugno alla Tornabuoni Arte/Contemporary Art la mostra su Carlo Rea.
L’artista ha un percorso artistico singolare perché nasce come musicista infatti collabora in qualità di violista per oltre un decennio con l’Orchestra Sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Successivamente si avvicina al mondo delle arti visive frequentando contemporaneamente sia questo ambiente che quello della musica.
Avere alle spalle un tirocinio legato alla musica porta ovviamente un plusvalore alla sua arte attuale.
Timbro, tonalità, armonia sono concetti comuni ai due mondi che hanno avuto nella storia legami molto stretti basti pensare a Kandinskij con la sua opera “Impressione III: Concerto” ispirata e composta dopo essere stato spettatore a un concerto del compositore viennese Arnold Schönberg.
In seguito  alle prime sperimentazioni che condividono arte e musica contemporanea Carlo Rea si dedicherà prevalentemente all'arte visiva.
Dopo una serie di esperienze a Parigi, dedicate alla pittura, il suo percorso si allargherà all’utilizzo di “materiali considerati extra pittorici ma con intrinseca valenza plastica: legno, juta, asfalto, terracotta, ceramica, ecc. nei quali cerca sempre la vibrazione, il suono , il respiro”.
Carlo Rea è la prima volta che espone a Firenze e presenta varie tipologie di opere: garze tese “una esemplificazione così radicale del suo lavoro di tensione di garze al punto che una totale assenza di ogni variazione materica o di quota di esse, le ha ridotte alla sola vibrazione”.

La serie Spore dove con materiali misti, gesso, cellulosa, stucco e tempera crea una serie di petali che ondeggiano creando grandi effetti di luce e ombra.
Grande campo sonoro un’opera in ceramica biscotto che, sfiorandola, produce un suono e infine ultima novità: pozzi in acciaio inox lucidato a specchio dove il rapporto con lo spazio sprofonda come una vertigine.

La galleria Tornabuoni, sempre attenta alle realtà artistiche odierne, è alla decima edizione per quanto riguarda mostre di artisti innovativi e contemporanei. Il fondatore e direttore della galleria Roberto Casamonti li sceglie personalmente secondo il suo gusto e la sua sensibilità e così fa vivere a Firenze la cultura dell’arte contemporanea.
Patrizia Casini
Dal 9 giugno al 22 luglio

Tornabuoni Arte
Lungarno B. Cellini, 3 - Firenze

giovedì 8 giugno 2017

Disegnar come si vede e non solo
MOSTRA-LABORATORIO
Museo Galileo, Piazza dei Giudici, 1 Firenze
9-11 giugno 2017

Al Museo Galileo un fine settimana di esperienze con la camera oscura e con altre tecniche applicate al disegno artistico, per ripercorrere le tappe dei più grandi artisti quali Leonardo, Vermeer, Canaletto.

Disegnar come si vede e non solo è una mostra-laboratorio dedicata all’incontro tra la scienza e l’arte per conoscere le pratiche artistiche fondate sulle leggi della geometria e dell’ottica e per divertirsi a sperimentarle.

Protagonisti e animatori dell’iniziativa saranno i ragazzi delle classi III L e IV L del Liceo artistico Petrocchi di Pistoia che inviteranno i visitatori ad improvvisarsi artisti e ad applicare la scienza all’arte cimentandosi con la pratica del disegno.

venerdì 9 giugno ore 14.30-17.00
sabato 10 giugno ore 9.30-13.00, 14.00-17.00
domenica 11 giugno ore 9.30-13.00, 14.00-17.00

L’attività è compresa nel biglietto di ingresso.
Attività svolta nell’ambito dell’Alternanza Scuola Lavoro con il coordinamento dell’artista Gianni Miglietta.

L’iniziativa fa parte del programma della Regione Toscana AL-Museo, 15 giorni dedicati all'alternanza scuola lavoro nei musei [http://www.regione.toscana.it/-/al-museo-15-giorni-dedicati-all-alternanza-scuola-lavoro-nei-musei]

La partecipazione è compresa nel biglietto di ingresso.
Info: 055 265311

lunedì 5 giugno 2017

NON SOLO DAVID: TESORI SVELATI

aperture serali e visite guidate alla GALLERIA DELL'ACCADEMIA di firenze Estate 2017

Ogni martedì, ad iniziare dal 6 giugno e fino a martedì 26 settembre 2017, la Galleria dell'Accademia di Firenze prolungherà la sua apertura fino alle 22.00 per offrire ogni volta al pubblico l'opportunità di un nuovo “Appuntamento ad arte".
Ogni sera alle 20.00 operatori dei Servizi educativi illustreranno gratuitamente ai visitatori i capolavori meno conosciuti al grande pubblico, gli artisti e le scuole che rendono famoso e unico nel mondo questo museo.
Il servizio degli operatori sarà offerto solo in lingua italiana.

Il programma dei percorsi guidati del mese di giugno segue il seguente calendario:

Per partecipare ai percorsi guidati gratuiti basta presentarsi alle 20.00 al meeting point, nei pressi della biglietteria muniti di biglietto di ingresso al museo. Si accettano partecipanti fino a 25 persone; consigliata, ma non obbligatoria e gratuita, la prenotazione che si può effettuare telefonando a Firenze Musei allo 055 294883. 

venerdì 2 giugno 2017

I LUOGHI D’YTALIA. Firenze immersa nell’arte contemporanea

Si inaugura oggi a Firenze I LUOGHI D’YTALIA, un’imponente mostra collettiva sull’arte contemporanea italiana.
Sono stati scelti 12 tra i maggiori artisti italiani Mario Merz, Mimmo Paladino, Remo Salvadori, Luciano Fabro, Giovanni Anselmo, Janneis Kounellis, Giulio paolini, Alighiero Boetti, Gino de Dominicis, Marco Bagnoli, Nunzio, Domenico Bianchi  a illustrare l’importanza dell’evento.
La mostra si dipana per tutta Firenze, nelle zone più rappresentative della sua storia artistica dove passato e presente dialogheranno tra loro.

Il fulcro  è uno dei luoghi più amati dai fiorentini, il Forte Belvedere che con la sua meravigliosa cornice proietta le opere sullo sfondo della città.
Brunelleschi ospiterà nella Cappella Pazzi le opere di Fabro e Anselmo; la Venere Italica del Canova in Palazzo Pitti colloquierà con un’opera di Paolini, Alberti nella Cappella Rucellai accoglierà Paladino che con un’altra opera sarà in contatto con lo specchio d’acqua della Fontana del Nettuno del Giardino di Boboli.
Il nome dell’esposizione trova spunto nella scritta che il grande pittore italiano Cimabue ha posto in una delle volte della basilica superiore di Assisi. Il Maestro ha messo al  margine della rappresentazione di una città, sicuramente Roma perché si riconoscono alcuni monumenti, la scritta Ytalia quindi stabilisce che i confini nazionali (siamo alla fine del 1200) prima di essere politici sono artistici e che l’identità nazionale è fatta di cultura classica e umanistica, di bellezza e spiritualità cristiana.
Di conseguenza è oggi, 2 giugno ricorrenza della festa della Repubblica, il giorno più adatto  per inaugurare questa mostra dove si potrebbe dire l’Italia è una repubblica fondata sull’arte e la bellezza.

Patrizia Casini
2 giugno - 1 ottobre 

Luoghi della mostra
1 forte di belvedere
2 Palazzo Vecchio
3 Firenze Galleria delle Statue e delle Pitture degli Uffizi
4 Galleria Palatina
5 Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti
6 Giardino di Boboli
7 Santa Croce
8 Museo Marino Marini
9 Museo Novecento