lunedì 25 novembre 2019

TRA SCUOLA E OSTERIA - LA CUCINA TOSCANA CONTEMPORANEA


L’Osteria di Passignano e la scuola di Arte Culinaria Cordon bleu insieme per un corso di cucina con la stella Michelin.

Il corso ricco e articolato si spinge in più direzioni dalla cucina tradizionale, all'utilizzo di materie prime semplici da conoscere e valorizzare, dalle ultime tecnologie e pratiche applicate alla cottura, fino alla cucina vegana e vegetariana e contemporanea. Senza dimenticare i piatti tipici toscani e italiani, per fornire sempre uno sguardo che raccoglie dal passato e proietta al futuro.

Sono previste 10 lezioni: 8 lezioni si terranno presso la Scuola di Arte Culinaria Cordon Bleu di Firenze, 2 lezioni invece si terranno alla Scuola di cucina Fonte de' Medici (Via Santa Maria a Macerata, 31, Monteridolfi - Firenze).
A coronamento dell' intero corso un evento finale; una cena con visita alla Cantina all'Osteria di Passignano mercoledì 22 aprile 2020 dalle ore 18,30.

CALENDARIO LEZIONI






Per maggiori informazioni e prenotazioni
info@cordonbleu-it.com 
055 2345468


venerdì 8 novembre 2019

NATALIA GONCHAROVA

Autoritratto con gigli gialli, 1907-1908

Nuova importante mostra a Palazzo Strozzi che dopo l’Abramović celebra ancora una volta una grande artista femminile. NATALIA GONCHAROVA dal 28 settembre 2019 al 12 gennaio 2020 sarà ospite del prestigioso Palazzo fiorentino
Una straordinaria figura delle avanguardie di primo Novecento, una vita controcorrente, la sua produzione artistica è messa a confronto con celebri opere di artisti che sono stati per lei punti di riferimento come Paul Gauguin, Henri Matisse, Pablo Picasso, Umberto Boccioni.

Prima figura femminile a imporsi nel panorama internazionale, Natalia Goncharova ha vissuto per l’arte in maniera totale e anticonformista. Ha esposto nelle più importanti mostre dell’avanguardia europea, tra Monaco, Berlino, Parigi e Londra, mentre a Mosca ha partecipato a performance in cui ha sfilato nella zona più elegante della città con il volto e il corpo dipinti con immagini e frasi destinate a scandalizzare i benpensanti.
Modella (su sfondo blu), 1909-1910
Sfidando la pubblica morale è stata la prima donna ad aver esposto dipinti raffiguranti nudi femminili, e per questo accusata e processata. Per oltre cinquant’anni ha vissuto e lavorato insieme all’artista Mikhail Larionov in modo libero e aperto, arrivando al matrimonio solo negli ultimi anni di vita e solo per tutelare il comune lavoro. Eroina dell’avanguardia russa, ha vissuto come esule a Parigi per continuare a lavorare senza costrizioni.
Attraverso la sua arte ha creato una fusione originale e potente di tradizione e innovazione, Oriente e Occidente, rendendo la propria opera un esempio unico di sperimentazione tra stili e generi artistici.

L’esposizione è a cura di Ludovica Sebregondi, Fondazione Palazzo Strozzi, Matthew Gale, Head of Displays e Natalia Sidlina, Curator, International Art, Tate Modern.

Costumi del Principe per il balletto Sadko, 1916
Evangelista in rosso, 1911

Lavaggio della biancheria, 1910

mercoledì 6 novembre 2019

RENATO MAMBOR alla Tornabuoni Arte


I protettori, 2007
Tornabuoni Arte, nella sua sede di Firenze, ospita dal 25 ottobre al 30 novembre 2019 un’ampia esposizione intitolata a RENATO MAMBOR.
Un artista eclettico, tra le figure di primo piano della scuola di Piazza del Popolo, ha vissuto appieno la Roma della sperimentazione e dell’avanguardia insieme ad artisti come Schifano, Angeli, Festa e Tacchi.
La sua prima esposizione risale al 1959 alla galleria “L’Appia Antica” e l’anno successivo è tra i vincitori dei premi assegnati dalla Galleria Nazionale di Arte Moderna.
Airone ferito, 1966
Nella sua vita artistica ha lasciato che la curiosità lo portasse a sperimentare con grande tensione intellettuale ed umana esercitando in molti ambiti artistici dal teatro al cinema, dalla pittura alla scultura.
Nei suoi spettacoli era autore, scenografo, regista, attore, ballerino cantante.
“Voglio fare di tutto, ballare, cantare, scrivere, recitare, fare il cinema, il teatro, la poesia, voglio esprimermi con tutti i mezzi, ma voglio farlo da pittore perché dipingere non è un modo di fare ma un modo di essere”. In una frase Mambor offre una precisa immagine del suo essere artista.
Alla pittura, l’amore di sempre, resterà infatti fedele sino all'ultimo momento in particolare dal 1987 a seguito di un'operazione al cuore che lo portò a riflettere sulla sua attività d'artista e in particolar modo di pittore.
“Un dolce pensiero incartato da una forte determinazione si espresse così: sono un pittore, voglio tornare a dipingere”.

Il filo, che ritroviamo spesso nell'opera di Mambor,  nei primi anni è simbolo di un legame, una costrizione mentre successivamente il concetto si trasforma e il tutto è connesso, legato la separazione è un illusione.
“Non c’è niente e nessuno che sia veramente separato dal resto, la vita stessa si manifesta in relazione…Tra il pittore e il fare quadro, tra il dipinto e lo spettatore…Questi fili nell’arte sono ciò che ci lega ai compagni di strada, alla storia contemporanea, al passato, alle diverse forme d’arte, anche a quelle che non condividiamo. Anche un battito mancante fa parte del cuore”.

Fili, 2012
Con FILI, una grande opera “installativa” del Duemila, viene espresso questo concetto dove ogni essere è legato da fili invisibili alle persone e all’ambiente. Le matasse colorate sono presentate in fila sulla parete. Una scultura formata da una sagoma doppia tiene in mano una matassa “la matassa di lana oscillava fra le mie mani come una preghiera aperta. Mia madre seguiva l’ondulazione del filo e sciogliendo ogni nodo costruiva il gomitolo. Infine un sorriso di soddisfazione suggellava il nostro rapporto”.
Patrizia Casini

Tornabuoni Arte,
Lungarno Benvenuto Cellini 3
Firenze