La ragazza squillo |
Una
delle poche donne appartenenti al movimento della Poesia Visiva (corrente
culturale presente in Italia negli anni ’60) è Lucia Marcucci (la vediamo in
una celebre fotografia intitolata “La ragazza squillo”).
Lucia Marcucci nasce nel 1933 a Firenze dove tuttora
vive. Dopo aver frequentato il liceo artistico si iscrive all’Accademia
di Belle Arti, ma interrompe e si trasferisce a Livorno, nel 1955, dove inizia
un'intensa attività in un piccolo teatro d'avanguardia, il Grattacielo. Qui
svolge molti compiti, dall’aiuto regista (collabora anche con Camilleri) ad
altri di vario genere (artefice di maschere, di manifesti e dell'allestimento
scenico).
In
questo contesto Lucia Marcucci inizia il suo percorso artistico dimostrando fin
dall’inizio una spiccata propensione alla multidisciplinarità e alla
contaminazione dei generi (immagini, testi, poesia, pubblicità, teatro, cinema,
tutto quello che è considerato il nuovo linguaggio della massa).
Intanto
Firenze si sta risvegliando da un periodo silente. Molti sono gli intellettuali
che gravitano intorno alla vita culturale della città. Lucia Marcucci rientra a
Firenze e si lega agli esponenti del gruppo 70 di cui si è parlato
nell’articolo precedente.
Fin
dalle prime opere di Lucia Marcucci è presente una forza ed una sensibilità
rara come si vede nel collage “UN DOMANI PER L’ITALIA” del 1964 dove sono rappresentati un uomo ed una donna, sullo sfondo una fabbrica dalle
porte serrate, a rappresentare lo strapotere dei padroni, gli scioperi ed un futuro
incerto per le giovani coppie. Visione anticipatoria di quello che succederà
nel 1968.
Nel
percorso della nostra artista il passo successivo è il superamento dello schema
tipografico; si giunge quindi ad una composizione libera dove le parole si dispongono
in tutte le direzioni e soprattutto diventano scritte a mano. L’artista vuole
lasciar apparire la sua presenza fisica mediante la grafia a mano, così come
successivamente arriverà ad imprimere sulla tela anche le proprie forme
corporee come in “IL PAESAGGIO FALSO” del 1977.
Nel
“IL TEMA ROMANTICO DELLA POESIA” del 1974 una mano femminile
elegante regge delicatamente una mina antiuomo. Il fascino di quest’opera
risiede proprio nel contrasto tra la finezza delicata del tratto iconografico e
la tragica drammaticità del messaggio. Questo lavoro venne pubblicato in più
occasioni e fu utilizzato anche per la copertina di Charles Russel, The Avant-Guard Today, Urbana, Chicago,
London 1981.
Nell’opera
“Aa, Bb, Cc” tempera ed impronta su tela
del 1977 l’artista imprime le sue forme (ventre e seno) con l’intenzione di
costruire un nuovo lessico espressivo fisico e concettuale oltreché
provocatorio. L’opera venne esposta alla Biennale di Venezia nella sezione
“Dalla natura all’arte dall’arte alla natura”nel settore “Materializzazione del
linguaggio”.
Concludiamo
questo omaggio a Lucia Marcucci con le parole di un grande critico d’arte Gillo
Dorfles:
“Forse è l’ironia –questa impareggiabile virtù- a rendere più significativa e
duratura tutta l’opera di Lucia Marcucci; a far si che le diverse tappe della
stessa siano legate da un comune denominatore non soggetto alle mode e alle
oscillazioni del gusto. Spesso le opere di molti artisti concettuali – e la
“poesia Visiva” notoriamente rientra in questa corrente- sono soltanto
elucubrazioni dotte ed intelligenti, ma frigide e destinate ad un precoce
avvizzimento, proprio per il fatto di essere basate in prevalenza sopra un
gioco intellettuale. Lucia Marcucci nelle sue opere –di Poesia Visiva o di
interpretazione paradossale di miti antichi o recenti, ha quasi sempre
privilegiato la carica ironica o beffarda delle stesse…”
A
dimostrazione di ciò: “USA” un’opera degli ultimi anni che ben
rappresenta la continua ricerca di Lucia Marcucci nei temi legati alla
contemporaneità e all’ironia a lei sempre cari.
Laura Modesti
Un domani per l'Italia |
Il paesaggio falso |
Il tema romantico della poesia |
USA |
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