mercoledì 27 settembre 2017

APERTURE STRAORDINARIE DEI MUSEO DEL BARGELLO E CONCERTO D’ARCHI

Domani, 28 settembre, il Museo delle Cappelle Medicee sarà aperto dalle 8.15 fino alle 19.50. Alle ore 17.30 sarà offerta una visita guidata ai Reliquiari Medicei custoditi nel Museo, la visita è inclusa nel prezzo del biglietto.

Il Museo di Palazzo Davanzati e la Chiesa e Museo di Orsanmichele saranno aperti dalle 17.00 alle 19.50 (ultimo ingresso per tutti i musei alle ore 19.20 – il Museo di Palazzo Davanzati osserverà anche l’apertura ordinaria dalle 8.15 alle 13.50).

A partire dalle 17.00 il Museo di Palazzo Davanzati e la Chiesa e Museo di Orsanmichele, due rare sopravvivenze monumentali del Medioevo fiorentino, saranno collegati  con un percorso e biglietto unico acquistabile presso la biglietteria del  Museo di Palazzo Davanzati o in prevendita presso quella di Orsanmichele, lato via Calzaiuoli.

Per concludere la serie dei giovedì del Bargello ci sarà un gran finale: il Quartetto d’archi dell’Orchestra da Camera Fiorentina terrà un concerto alle ore 17.30, lo spettacolo è  incluso nel biglietto di ingresso  del Museo (valido anche per il Davanzati).

Il programma del concerto:

Quartetto d’archi dell’Orchestra da Camera Fiorentina:
Daria Nachaeva  e Neri Nencini Violini
Viola Katia Moling
Violoncello Martina Bellesi

W.A.Mozart  Quartetto in Mi bemolle magg N° 16  k428
Allegro ma non troppo, Andante con moto, Minuetto, Allegro vivace

F.Schubert Quartetto in re minore D810 La Morte e la Fanciulla


Allegro Andante con Moto, Scherzo, Presto

FIRENZE SUONA CONTEMPORANEA 2017

Firenze ospita la Decima edizione FIRENZE SUONA CONTEMPORANEA il festival internazionale diretto da Andrea Cavallari che si terrà dal 28 settembre al 2 di ottobre 2017.
Obiettivo del curatore è quello di coniugare musica e arte attraverso una sperimentazione inedita, e anche quest’anno proporrà prime assolute, progetti speciali e ospiti internazionali, rilanciando in chiave contemporanea spazi museali simbolo del Rinascimento.

Il Respiro delle statue, titolo della manifestazione di quest’anno, nasce all’insegna di nuove collaborazioni con la Fondazione Palazzo Strozzi, Gallerie degli Uffizi e Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci.

In questo festival lo spettatore potrà conoscere la musica contemporanea fuori dai soliti schemi, potrà assistere a musica da concerto, ma anche ai più recenti capolavori audiovisivi, dalla musica al cinema con elettronica dal vivo, all'arte contemporanea, con la partecipazione straordinaria di Vanessa Beecroft. L’artista in occasione di questo Festival per la prima volta, inserirà un elemento musicale all’interno di un suo lavoro.
La Beecroft, ospite d'eccezione e cuore della manifestazione, è chiamata a interpretare la città di Firenze con due installazioni site-specific, intorno alle quali ruoteranno tutti gli altri appuntamenti della manifestazione. Nata a Genova nel 1969, è da molti anni una delle protagoniste indiscusse della scena internazionale. È universalmente conosciuta per le sue opere dove pone al centro i corpi, soprattutto femminili, “creature rivelatorie” dello spazio circostante, che uniscono in un'unica dimensione scenica arte concettuale, critica sociale e teatro. Gli interventi della Beecroft con le giovani modelle-performer, insieme al FLAME Ensemble, dialogheranno in due diverse serate, integrando musica antica e contemporanea, con alcuni degli spazi delle più importanti istituzioni della città.

PROGRAMMA
giovedì 28 settembre, alle ore 21.30, al CinemAnemico di Settignano proiezione del film di Vanessa Beecroft VB South Sudan, un progetto iniziato nel 2005 nel corso di un viaggio compiuto dall’artista in Sudan.

Venerdì 29 settembre, alle ore 21, nel Cortile di Palazzo Strozzi, la musica di The Holy Presence of Joan d’Arc, scritta nel 1981 dal compositore minimalista afro-americano Julius Eastman (1940 -1990), sarà ascoltata nella scenografia vivente realizzata dalla Beecroft, attraverso una teoria di oltre 30 modelle, tra bianche e nere, modulate dalla geometria del chiostro.

Umberto Galimberti
Sabato 30 settembre, alle ore 17.00, Umberto Galimberti terrà una lectio magistralis dal titolo La bellezza: legge segreta della vita al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci.


domenica 1 ottobre, ore 21 l’ensemble vocale finlandese HELSINKI CHAMBER CHOIR eseguirà nella Chiesa di Santa Maria a Settignano i madrigali di Carlo Gesualdo da Venosa, di Salvatore Sciarrino e Claudio Ambrosini.


Lunedì 2 ottobre, alle 18, la Sala della Niobe, Uffizi, diventa teatro e al dramma muto della tragedia greca verrà letteralmente dato respiro, sottile e drammatico dalla coreografia dei corpi composti e disposti dall'artista, secondo la tradizione dei tableaux vivants. La Beecroft torna qui a collaborare con la designer Cristina Bomba e la sua Maison di Roma.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Prenotazione obbligatoria a festival@firenzesuonacontemporanea.it


sabato 23 settembre 2017

PALAZZO STROZZI - IL CINQUECENTO A FIRENZE

Compianto su Cristo morto (Pietà di Luco) 1523-1524
Andrea del Sarto
Si è inaugurata a Palazzo Strozzi la mostra Il Cinquecento a Firenze ultimo atto di una trilogia iniziata nel 2010 con Bronzino, proseguita nel 2014 con Pontormo e Rosso Fiorentino e conclusasi oggi con Tra Michelangelo, Pontormo e Giambologna.
Un secolo straordinario “per virtù culturali e per estro intellettuale” segnato da un lato dal Concilio di Trento e dall’altro dalla personalità di Francesco I de’ Medici uno dei più grandi mecenati europei.
Essendo un continuum espositivo, nelle prime due sale sono esposte le opere che riassumono i modelli che gli artisti del Cinquecento prendevano come esempio: Andrea del Sarto, Michelangelo, Pontormo e Rosso Fiorentino.
Oltre all’indiscusso seguito che ha avuto Michelangelo anche le opere di Andrea del Sarto sono state copiate per decenni non solo per la qualità stilistica ma per il contenuto che rappresentavano anticipando addirittura la nuova idea di controriforma scaturita successivamente con il Concilio di Trento.
Nella seconda sala un confronto inedito ed eccezionale tra tre capisaldi dell’arte occidentale: la Deposizione dalla croce di Volterra del Rosso Fiorentino (1521) la Deposizione di Santa Felicita del Pontormo (1525-1528) e il Cristo Deposto di Besançon del Bronzino (1543-1545) per la prima volta qui riuniti con la tavola di Besançon che dal 1545 non ritornava a Firenze.
Resurrezione 1574, Santi di Tito 
Nelle sale che seguono troviamo pittori e scultori che non hanno la stessa fama di quelli appena citati, infatti lo scopo dei curatori della mostra, Carlo Falciani e Antonio Natali, è stato quello di presentare i linguaggi misti e complessi nati oltre la metà del cinquecento tra i vari artisti e per far questo sono partiti dai maestri indiscussi appena sopra elencati.
Gli artisti che seguono nelle sale successive sono eredi di questi linguaggi, di queste poetiche e anche se meno conosciuti non per questo meno capaci di offrire riflessioni e stupori.
E per citarne solo alcuni possiamo ammirare “le forme robuste eppure dolci e naturali d’Alessandro Allori, la lirica vibrante e soave a un tempo di Santi di Tito, il vigore crudo e fiammingo delle scene dello Stradano, la grazia vivida di Cavalori e quella salda e quasi parmense di Macchietti.
Alla conclusione del Concilio di Trento, così importante per l’arte di questo secolo, vi è la necessità di sottolineare la presenza reale di Dio nell'ostia consacrata. Nelle chiese vengono abbattuti i tramezzi che dividono la zona dove avviene il rito religioso dalla zona deputata ai fedeli rendendo visibile l’altare maggiore e la cerimonia.
Venere e Amore 1575, Alessandro Allori 
Vengono uniformate le cappelle laterali e vengono commissionate nuove pale d’altare con raffigurate scene sacre con personaggi vestiti in abiti moderni in modo da facilitarne l’immedesimazione.
Esposte a documentare il “sacro” troviamo la tavola di Santi di Tito Resurrezione, quella dell’Allori Cristo e l’adultera.
Gli artisti che lavoravano a questi dipinti sono gli stessi, spesso connessi a Francesco I, che lavoravano anche a temi profani: si può ammirare Venere e Amore di Alessandro Allori, la Fata Morgana del Giambologna e molti altri capolavori.
Patrizia Casini

IL CINQUECENTO A FIRENZE “MANIERA MODERNA” E CONTRORIFORMA.
TRA MICHELANGELO, PONTORMO E GIAMBOLOGNA
Palazzo Strozzi, 21 settembre 2017-21 gennaio 2018
#500Firenze

Tutti i giorni 10.00-20.00, Giovedì 10.00-23.00. Dalle ore 9.00 solo su
prenotazione. Accesso in mostra consentito fino a un’ora prima dell’orario di
chiusura
Informazioni in mostra T. +39 055 2645155 www.palazzostrozzi.org
Biglietti intero € 12,00; ridotto € 9,50; € 4,00 scuole

mercoledì 20 settembre 2017

SPORT, BENEFICENZA E ARTE




Sarà il campione olimpico Niccolò Campriani, vincitore di tre medaglie d’oro e una d’argento nel tiro a segno alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, a dare il via domenica 24 settembre 2017 alla XV edizione di CORRI LA VITA, insieme alla Presidente di Associazione CORRI LA VITA Onlus Bona Frescobaldi, mentre Mara Venier, affiancata da Eva Edili di Lady Radio/RDF 102,7, presenterà i numerosi ospiti che animeranno il palco di CORRI LA VITA e le esibizioni che intratterranno il pubblico, in attesa dell’arrivo e delle premiazioni.

La manifestazione ogni ultima domenica di settembre trasforma Firenze in un mare colorato di persone arrivate da tutta Italia e dall'estero per contribuire con entusiasmo alla raccolta fondi a supporto di iniziative specializzate nella cura, nell'assistenza e nella riabilitazione psico-fisica di donne malate di tumore al seno e contemporaneamente scoprire monumenti e luoghi unici della città.

Alle 9.30 da piazza Vittorio Veneto all'ingresso del Parco mediceo delle Cascine partiranno la corsa non competitiva di 11 km e la passeggiata di 5,5 km con percorsi che si snodano tra i lungarni, il centro storico e le colline che circondano Firenze, resi possibili grazie alla collaborazione di LILT, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, sezione Firenze, e Firenze Marathon, e visite guidate gratuite a giardini, palazzi, chiese, molti aperti al pubblico per l’occasione, a cura di Associazione Città Nascosta. Tra le mete culturali della mattina il Cortile di Palazzo Corsini Suarez con l’archivio Contemporaneo del Gabinetto Vieusseux, la Chiesa Anglicana di St. Mark ospitata dal 1881 in uno storico edificio di via Maggio, il seicentesco Palazzo dei Padri delle Missioni che si affaccia sull’Arno e sul ponte Santa Trinita, l’altana e il primo piano di Palazzo Temple Leader, l’Oratorio San Sebastiano dei Bini sede di un museo parrocchiale di arte sacra.

Mentre nel pomeriggio dalle 14.00 alle 18.00, indossando la maglia ufficiale di CORRI LA VITA 2017 - o mostrando il pettorale o il regolare certificato di iscrizione - sarà possibile visitare gratuitamente numerosi musei cittadini, tra cui Palazzo Strozzi dove sarà stata da pochi giorni inaugurata la mostra Il Cinquecento a Firenze. Tra Michelangelo, Pontormo e Giambologna, il Forte Belvedere con la mostra Ytalia. Energia, pensiero, bellezza, il Museo Novecento, il Nuovo percorso museale di Santo Spirito, che comprende il chiostro seicentesco, il refettorio, la sala capitolare e la sacrestia con il Cristo di Michelangelo, il Museo di Palazzo Vecchio, Palazzo Medici Riccardi, il Museo Ferragamo che ospita la mostra 1927 Il ritorno in Italia (apertura dalle 10 alle 19.30), l’Orto Botanico, il Museo di Storia Naturale – sezione Paleontologia –, Palazzo Strozzi Sacrati, il Museo Casa Rodolfo Siviero.

giovedì 14 settembre 2017

GIOVANNI BOLDINI A PISTOIA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2017

Marina 1870
In occasione di Pistoia Capitale italiana della cultura si è inaugurata presso il Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi la mostra GIOVANNI BOLDINI La stagione della Falconiera.
Il titolo della mostra trae ispirazione da un ciclo di pitture murali a tempera che un giovane Giovanni Boldini eseguì nel suo periodo toscano presso la villa La Falconiera acquistata dalla mecenate inglese Isabella Robinson Falconer nel 1860.

Zuffa di piccoli contadini (Ragazzi che giocano)1868
Questa signora inglese dai trascorsi romanzeschi, collezionista e pittrice dilettante, allieva di Telemaco Signorini fu stregata da Boldini ventitreenne. Tre fatti importanti nella vita di Boldini vanno attribuiti alla Falconer il primo viaggio a Parigi nel 1867, un inverno trascorso in Costa Azzurra in compagnia della signora e la commissione delle tempere per la sala da pranzo di Villa Falconer.
Con la morte della signora e la chiusura della villa ereditata dalle figlie il ricordo di queste tempere cominciò a sbiadire

Anche nei testi storiografici del movimento macchiaiolo, al quale Boldini era legato, non si trova cenno di queste pitture, solamente in una tarda lettera di Signorini se ne trova menzione.
Ritratto di Diego Martelli 1865
Sarà Boldini, a tarda età, a raccontare alla moglie Emilia Cardona, durante le conversazioni per la stesura di una prima biografia, di aver realizzato un ciclo di pitture a parete in una città toscana di cui non ricordava ma il cui nome iniziava con la “P”.
Alla morte del pittore nel 1931 Emilia Cardona peregrinando per la Toscana, riuscì finalmente a trovare villa Falconer scoprendo in una stanza adibita a rimessaggio di attrezzi agricoli il lavoro del marito.
La acquistò e vi trasferì da Parigi tutte le cose appartenute al marito dalle suppellettili ai dipinti, stabilendovi la propria dimora.
Alla morte di Emiliana le pitture sono state donate alla città di Pistoia e dopo il distacco dai muri e il conseguente restauro sono state collocate nel Palazzo dei Vescovi.

Scorcio della sala da pranzo 1868
Ed è qui che la mostra si apre, con l’esatta ricostruzione della sala da pranzo della Falconiera, nella quale sono rappresentati temi di vita agreste.
A destra della porta finestra, le scene legate ai gesti di lavori antichi immersi nel volgersi immutabile delle stagioni, a sinistra una natura vasta, maestosa che si dispiega in paesaggi marini. Sembra che dietro all’iconografia di queste pitture ci sia il pensiero di Cristiano Banti esponente di spicco del movimento dei Macchiaioli.
Infatti Boldini, nonostante la lunga stagione in Toscana, “non farà mai propri gli ideali coltivati dalla cerchia degli amici toscani, in particolare di Banti. Il culto per una pittura che nella sua semplicità fosse sinonimo anche di profondi valori morali, non gli sarebbe mai appartenuto”. Con la sua partenza per Parigi abbandonerà questo modo di dipingere diventando il grande ritrattista della Belle Epoque.
Del periodo macchiaiolo del Boldini sono in esposizione sedici capolavori realizzati  durante gli anni toscani (1864-1871) provenienti da collezioni private e da pubblici musei. Tra questi la Marina 1870 custodita a Milano, che è considerato un vero e proprio modello preparatorio per una scena del ciclo della Falconiera. I ritratti di Telemaco Signorini (1870) e di Cristiano Banti (1866), Zuffa di piccoli contadini (1868).
Giovane paggio che gioca con un levriero 1869
Giovane paggio che gioca con un levriero (1869) nel quale si nota già un cambiamento tematico proiettando in avanti Boldini che volge uno sguardo al mercato parigino, dando nuova linfa vitale al futuro commercio della sua produzione pittorica.
Patrizia Casini

Pistoia - Musei dell'Antico Palazzo dei vescovi
9 settembre - 6 gennaio 2018

mercoledì 13 settembre 2017

Annullata l’edizione 2017 del Festival sull’Umorismo

La città è in lutto. Per esprimere il proprio cordoglio e la propria vicinanza alle famiglie delle vittime dell’alluvione, Fondazione Livorno e Fondazione Livorno - Arte e Cultura hanno deciso di annullare l’edizione 2017 del Festival sull’Umorismo.
L’evento si sarebbe dovuto tenere dal 22 al 24 settembre e già per i prossimi giorni erano in programma iniziative e incontri che avrebbero introdotto nell’atmosfera del festival. 
Purtroppo i tragici eventi che hanno sconvolto la città hanno reso impossibile mantenere l’attenzione su un evento che, seppure culturale, si sarebbe incentrato su un argomento lontano, in questo momento, dallo stato d’animo della città e degli stessi organizzatori.
Fondazione Livorno e Fondazione Livorno - Arte e Cultura, hanno pertanto preso questa decisione per essere vicine a tutti i cittadini danneggiati e alla città nel suo complesso così gravemente devastata anche nel suo tessuto economico.
Questo è il momento della solidarietà. I tanti giovani accorsi a spalare fango per prestare soccorso alle famiglie disastrate hanno ancora una volta portato alla luce questo sentimento di cui i livornesi si sono sempre resi interpreti nei momenti più drammatici.
Fondazione Livorno e Fondazione - Arte e Cultura hanno deciso di esprimere la propria solidarietà istituendo un fondo nel quale confluiranno le somme stanziate e non ancora spese per il Festival, integrate da un importo aggiuntivo ancora da quantificare secondo le disponibilità. Tale fondo, aperto anche al concorso di altri soggetti che decideranno di devolvere le loro donazioni, sarà destinato a interventi a favore delle famiglie più bisognose colpite dal cataclisma. In questo fondo confluiranno anche gli incassi dei biglietti già venduti per il Festival. Gli acquirenti dei biglietti che non fossero d’accordo con questa destinazione potranno richiedere il rimborso presso la biglietteria di Scali Finocchietti che resterà aperta, secondo gli orari già programmati, fino al 22 settembre.
Ulteriori dettagli sulle iniziative che prenderanno le due fondazioni saranno comunicate nei prossimi giorni.
Un sentito ringraziamento a tutti coloro che in questi mesi si sono dedicati all’organizzazione del Festival: al direttore artistico Stefano Bartezzaghi, ad Anna Gilardi e tutto lo staff di Stilema, ai volontari delle scuole, al Comune e a tutti i suoi collaboratori, ai fornitori, e infine alla struttura di Fondazione Livorno e Fondazione Livorno - Arte e Cultura.

Fondazione Livorno
Fondazione Livorno - Arte e Cultura

giovedì 7 settembre 2017

FLORENCE BIENNALE 2017: in mostra 462 artisti


Per l’undicesima volta, dal 6 al 15 ottobre 2017, la Fortezza da Basso di Firenze ospiterà “Florence Biennale – Mostra internazionale di arte contemporanea”. Per 462 artisti provenienti da 72 paesi di tutti e cinque i continenti si tratterà di una vetrina d’eccellenza per la produzione artistica contemporanea a livello internazionale confermandosi come “piattaforma” indipendente, libera, inclusiva e innovativa per artisti che a diversi stadi di carriera sperimentano tecniche antiche e nuove con materiali disparati e che accoglie le principali forme di espressione artistica.

Oltre alla mostra diffusa sugli 8mila metri quadrati al piano terra del Padiglione Spadolini dell’antico baluardo fiorentino, la manifestazione fondata vent’anni fa da Piero e Pasquale Celona proporrà ancora una volta un ricco programma di eventi collaterali quali conferenze, premiazioni, performance e iniziative didattiche che offrono ad artisti e visitatori opportunità di incontro e confronto sui vari aspetti d’arte e cultura, e focalizzano l’attenzione sul tema dell’edizione in corso “eARTh: creatività e sostenibilità”.

Comunicatomedia

BOZZETTI DI LUCA GIORDANO E TADDEO MAZZI Nuova acquisizione agli Uffizi

Sant’Andrea Corsini presentato dalla Vergine
 è accolto nella gloria celeste dalla Santissima Trinità
 (Gloria di Sant’Andrea Corsini) 1682
Il bozzetto di un artista, fase preliminare di una grande o piccola opera, è l’attimo in cui l’idea prende corpo, il momento in cui si realizza il pensiero vero dell’artista.
I bozzetti di due grandi pittori che hanno operato a Firenze, Luca Giordano e Taddeo Mazzi, sono il fulcro di questa piccola ma interessante mostra presente agli Uffizi di Firenze frutto dell’ultima acquisizione fatta dalla Galleria.

Due bozzetti che gli autori hanno creato per opere di dimensioni  molto più ampie.  Queste “macchie”, come sono definite in un documento  che riepiloga i patti tra committente e artista, sono già a quel tempo oggetto di interesse per i collezionisti tanto che nel 1705 sono presenti all’esposizione per la festa di San Luca tenutasi alla SS Annunziata di Firenze.
Il primo bozzetto, di Luca Giordano, è legato agli affreschi della cappella Corsini nella basilica fiorentina di Santa Maria del Carmine (1682); il secondo, di Taddeo Mazzi, a una pala realizzata per la cappella dell’Antella presso il santuario di Monte Senario (1725-1726).
Manetto dell’Antella cede la carica di generale
dei Servi di Maria a Filippo Benizzi 1725 ca.

I nuovi acquisti vogliono sottolineare lo stretto rapporto che lega il museo fiorentino al territorio: le due piccole tele infatti richiamano grandi cicli decorativi che fanno parte del tessuto storico e artistico della città e dei suoi dintorni. Rappresentano, inoltre, un invito a visitare luoghi di grande fascino ma meno noti al grande pubblico.

Per l’occasione i dipinti vengono accompagnati dagli autoritratti di Luca Giordano e di Taddeo Mazzi presenti agli Uffizi già da epoca granducale.

Gli Uffizi, Sala del Camino
5 settembre - 15 ottobre 2017 







Autoritratto  1665-1670 ca.
Luca Giordano “Quando il pittore napoletano Luca Giordano ( 1632 – 1705) arrivò a Firenze nel 1682 per il suo secondo soggiorno in città era già un pittore celebre e ricercato. I cugini Bartolomeo e Neri Corsini, membri di una delle più eminenti famiglie fiorentine, gli avevano commissionato un’imponente opera ad affresco per decorare la grande cupola della cappella di famiglia nella basilica di Santa Maria del Carmine. Le pitture dovevano celebrare l’antenato Andrea Corsini, carmelitano e vescovo di Fiesole, che nel 1629 era stato canonizzato. Il soggetto scelto con Sant’Andrea Corsini viene accolto nella gloria celeste dalla santissima Trinità fu sviluppato da Luca Giordano con piena sensibilità barocca dilatando pittoricamente lo spazio della cupola e popolandolo di una folla di personaggi raffigurati in una straordinaria varietà di pose e volti.

Le fonti antiche ricordano che tre accurati bozzetti furono realizzati nei primi mesi del 1682 da Giordano come elaborazioni o ‘pensieri’ relativi agli affreschi della cupola. Uno di essi, proprio quello raffigurante la scena principale con il Santo Corsini che ascende al cielo, da molti decenni era considerato disperso. Ricomparso sul mercato antiquario in occasione della Biennale dell’Antiquariato del 2015, il bozzetto di Luca è stato nel 2016 acquistato delle Gallerie degli Uffizi per conservare al patrimonio pubblico questa preziosa testimonianza legata alla maggior impresa barocca degli ultimi decenni del Seicento a Firenze”.


Autoritratto tra il 1726 e il 1738
Taddeo Mazzi “Nativo di Palagnedra (Svizzera) Taddeo Mazzi venne accolto nel 1694, appena diciottenne, nella compagnia di San Carlo Borromeo di via dei Calzaioli, naturale riferimento per la cospicua comunità lombarda che a Firenze vedeva presenti altri artisti ticinesi, specialmente stuccatori. Con loro il pittore lavorò all’impresa decorativa della cappella dedicata a Manetto dell’Antella, presso il santuario servita di Monte Senario, dove realizzò gli affreschi della cupola e la pala d’altare il cui bozzetto è esposto in mostra. Per il piglio esecutivo della pittura raggrumata e veloce la teletta lo rivela efficace rappresentante della cultura figurativa fiorentina del primo Settecento, attento inoltre alla tradizione del secolo precedente come suggerisce la composizione arcaizzante, confrontabile con i dipinti di un’altra cappella legata sempre ai dell’Antella, alla Santissima Annunziata, chiesa appartenente al medesimo ordine dei Servi di Maria. Databile al 1726 l’opera si pone a chiusura di un’attività del Mazzi dedita in esclusiva a soggetti di argomento religioso, che lo documenta in contatto anche con l’ambiente del granduca Cosimo III e della figlia Anna Maria Luisa, Elettrice Palatina. Di quest’ultima, presso la villa della Quiete, si conserva un ritratto di mano dell’artista che la raffigura in veste di Sant’Anna: un omaggio al nome proprio della principessa e alle doti di devozione dell’ultima Medici, che volle legare a Firenze il patrimonio artistico della famiglia tutt’ora proprietà dei nostri musei”.

Patrizia Casini