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Sant’Andrea Corsini
presentato dalla Vergine
è accolto
nella gloria celeste dalla Santissima Trinità
(Gloria di
Sant’Andrea Corsini) 1682
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Il bozzetto di un artista, fase preliminare di una
grande o piccola opera, è l’attimo in cui l’idea prende corpo, il momento in
cui si realizza il pensiero vero dell’artista.
I bozzetti di due grandi pittori che hanno operato a
Firenze, Luca Giordano e Taddeo Mazzi, sono il fulcro di questa
piccola ma interessante mostra presente agli Uffizi di Firenze frutto dell’ultima
acquisizione fatta dalla Galleria.
Due bozzetti che gli autori hanno creato per opere di
dimensioni molto più ampie. Queste “macchie”, come sono definite in un
documento che riepiloga i patti tra
committente e artista, sono già a quel tempo oggetto di interesse per i collezionisti
tanto che nel 1705 sono presenti all’esposizione per la festa di San Luca
tenutasi alla SS Annunziata di Firenze.
Il primo bozzetto, di Luca Giordano, è legato agli
affreschi della cappella Corsini
nella basilica fiorentina di Santa Maria
del Carmine (1682); il secondo, di Taddeo Mazzi, a una pala realizzata per
la cappella dell’Antella presso il santuario di Monte Senario (1725-1726).
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Manetto dell’Antella cede la carica di
generale
dei Servi di Maria
a Filippo Benizzi 1725 ca.
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I nuovi acquisti vogliono sottolineare lo stretto
rapporto che lega il museo fiorentino al territorio: le due piccole tele infatti
richiamano grandi cicli decorativi
che fanno parte del tessuto storico e artistico della città e dei suoi dintorni.
Rappresentano, inoltre, un invito a visitare luoghi di grande fascino ma meno
noti al grande pubblico.
Per l’occasione i dipinti vengono accompagnati dagli autoritratti
di Luca Giordano e di Taddeo Mazzi presenti agli Uffizi già da epoca granducale.
Gli Uffizi, Sala del Camino
5 settembre - 15 ottobre 2017
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Autoritratto 1665-1670 ca.
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Luca Giordano “Quando il
pittore napoletano Luca Giordano ( 1632 – 1705) arrivò a Firenze nel 1682 per
il suo secondo soggiorno in città era già un pittore celebre e ricercato. I
cugini Bartolomeo e Neri Corsini, membri di una delle più eminenti famiglie
fiorentine, gli avevano commissionato un’imponente opera ad affresco per
decorare la grande cupola della cappella di famiglia nella basilica di Santa
Maria del Carmine. Le pitture dovevano celebrare l’antenato Andrea Corsini,
carmelitano e vescovo di Fiesole, che nel 1629 era stato canonizzato. Il
soggetto scelto con Sant’Andrea Corsini viene accolto nella gloria celeste
dalla santissima Trinità fu sviluppato da Luca Giordano con piena sensibilità
barocca dilatando pittoricamente lo spazio della cupola e popolandolo di una
folla di personaggi raffigurati in una straordinaria varietà di pose e volti.
Le fonti antiche ricordano che
tre accurati bozzetti furono realizzati nei primi mesi del 1682 da Giordano
come elaborazioni o ‘pensieri’ relativi agli affreschi della cupola. Uno di
essi, proprio quello raffigurante la scena principale con il Santo Corsini che
ascende al cielo, da molti decenni era considerato disperso. Ricomparso sul
mercato antiquario in occasione della Biennale dell’Antiquariato del 2015, il
bozzetto di Luca è stato nel 2016 acquistato delle Gallerie degli Uffizi per
conservare al patrimonio pubblico questa preziosa testimonianza legata alla
maggior impresa barocca degli ultimi decenni del Seicento a Firenze”.
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Autoritratto tra il 1726 e il 1738
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Taddeo Mazzi “Nativo di
Palagnedra (Svizzera) Taddeo Mazzi venne accolto nel 1694, appena diciottenne,
nella compagnia di San Carlo Borromeo di via dei Calzaioli, naturale
riferimento per la cospicua comunità lombarda che a Firenze vedeva presenti
altri artisti ticinesi, specialmente stuccatori. Con loro il pittore lavorò
all’impresa decorativa della cappella dedicata a Manetto dell’Antella, presso
il santuario servita di Monte Senario, dove realizzò gli affreschi della cupola
e la pala d’altare il cui bozzetto è esposto in mostra. Per il piglio esecutivo
della pittura raggrumata e veloce la teletta lo rivela efficace rappresentante
della cultura figurativa fiorentina del primo Settecento, attento inoltre alla
tradizione del secolo precedente come suggerisce la composizione arcaizzante,
confrontabile con i dipinti di un’altra cappella legata sempre ai dell’Antella,
alla Santissima Annunziata, chiesa appartenente al medesimo ordine dei Servi di
Maria. Databile al 1726 l’opera si pone a chiusura di un’attività del Mazzi dedita
in esclusiva a soggetti di argomento religioso, che lo documenta in contatto
anche con l’ambiente del granduca Cosimo III e della figlia Anna Maria Luisa,
Elettrice Palatina. Di quest’ultima, presso la villa della Quiete, si conserva
un ritratto di mano dell’artista che la raffigura in veste di Sant’Anna: un
omaggio al nome proprio della principessa e alle doti di devozione dell’ultima
Medici, che volle legare a Firenze il patrimonio artistico della famiglia
tutt’ora proprietà dei nostri musei”.
Patrizia Casini
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