venerdì 20 maggio 2016
mercoledì 11 maggio 2016
MICHELANGELO e VASARI Preziose lettere all’«amico caro» dall’archivio Vasari
Una mostra davvero emozionante quella che ci dà la possibilità di leggere le lettere inviate da Roma, fra il 1550 e il 1557, da Michelangelo Buonarroti, a “messer Giorgo (Vasari) amico caro” a Firenze.
Sono un “segno vivo del profondo rapporto tra i due artisti, carte private che ci consentono di avvicinare un Buonarroti anziano, prossimo alla morte, che si confronta con le proprie debolezze, gli affetti e le ultime meditazioni sull’arte e l’architettura.
Fra queste carte troviamo anche tre sonetti autografi di Michelangelo, tra i suoi più celebri componimenti lirici”
- La prima è dedicata a Giorgio Vasari: i numerosi documenti oltre a costituire fonti preziose per la storia dell’arte e della cultura del Rinascimento rappresentano un apparato memoriale e auto celebrativo a cui Vasari affida consapevolmente la propria figura d’artista.
- La terza sezione racconta come nasce l’idea di scrivere il libro “Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori” cioè il primo libro di storia dell’arte.
- La quarta, la più emozionante, documenta l’amicizia fra i due artisti con lettere autografe inviate fra il 1550 e il 1557 da Michelangelo a Vasari. In una, del 19 settembre 1554, con il sonetto “Giunto è già il corso della mia vita”, il Buonarroti si fa interprete dei suoi amati maestri Dante e Petrarca e traduce in versi una sorta di confessione: come artista e come uomo si rende conto di essere giunto quale “fragil barca” al “comune porto” scampando al mare tempestoso della vita.
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