giovedì 1 ottobre 2020

WHOP! LUCIA MARCUCCI incanta Parigi

Maria Grazia Chiuri (direttrice creativa di Dior) per la collezione primavera estate 2021 si lascia ispirare dalla vita e dalle opere di LUCIA MARCUCCI ed incarica la  regista italiana Alina Marazzi di realizzare il video su Lucia. Anche nella sfilata i totem luminosi alle pareti sono un progetto dell'artista.




 

Lucia Marcucci – Whop! (1970)


mercoledì 30 settembre 2020

LA CAPPELLA DEI PRINCIPI RIAPERTA AL PUBBLICO

Finalmente riaperta da venerdì 25 settembre la Cappella dei Principi nel Museo delle Cappelle Medicee di Firenze.

E’ rimasta chiusa al pubblico dal 1999 a causa della caduta di una lastra, incidente che portò alla luce un serio problema strutturale nei quattro grandi archi. Prese avvio allora un imponente lavoro di indagine, smontaggio e restauro dei paramenti lapidei, con l’applicazione di innovative strutture portanti e riposizionamento delle lastre, che avrebbe impegnato la Soprintendenza di Firenze per quasi due decenni.

 

La Cappella dei Principi alta circa 60 metri, larga oltre 30 metri è situata sul retro dell’abside della basilica di San Lorenzo, chiesa di riferimento della famiglia Medici.

Voluta da Cosimo I, divenuto Granduca di Toscana nel 1569 come mausoleo di famiglia, fu lui stesso a volere e concepire il grandioso progetto per una nuova e sontuosa cappella funebre.


La sua edificazione durò secoli, i lavori infatti furono avviati all'inizio del ‘600 da Ferdinando I che interpretò il sogno del padre di un ambiente principesco completamente rivestito di marmi screziati e di preziose pietre dure. Per questo fece raccogliere le pietre più preziose: diaspri di Sicilia, marmi neri di paragone, rossi di Barga, granito di Corsica e molte altre varietà lapidee che vennero lavorate in sottili lastre destinate ad essere composte nei preziosi intarsi del rivestimento.

Un lavoro complesso che dovette attendere ancora il secolo successivo per avere una fisionomia più definita. Fu l’ultima rappresentante dell’illustre famiglia, Anna Maria Luisa de’ Medici, che fece costruire la grande cupola, simile a quella del Duomo di Firenze, su disegno dell’architetto Ferdinando Ruggieri. Ma nessuno dei Medici vide il completamento della cappella. Il Granducato era ormai retto dalla famiglia dei Lorena quando, nel 1827, Pietro Benvenuti decorò la cupola con scene dalla Genesi scompartite da cornici dorate.

 

Dopo il crollo della lastra la gravità della natura del dissesto fu subito chiara: il concio in chiave di volta, al vertice dell’arco, in genere di forma trapezoidale per garantire l’equilibrio strutturale, era qui in anomala forma rettangolare. Questo aveva ceduto, calando nel tempo di circa 35 cm rispetto alla posizione originale e determinando la rottura di alcuni pendini metallici e la conseguente espulsione della lastra di marmo che sostenevano.


Il problema riguardava quindi tutti gli archi e le calotte absidali.

Ebbe così inizio uno dei restauri più complessi e impegnativi, progettato e condotto dalle soprintendenze fiorentine.

Le lastre in marmo policromo e pietre dure erano attaccate a blocchi di pietra serena molto pesanti ancorate con staffe metalliche e pece greca.

Il peso di ogni pannello, superiore ai 100 chili, la residua stabilità di tutta la struttura e il pessimo stato di conservazione dei supporti in pietra serena ha indotto i restauratori a sostituire tutti i pannelli in pietra con analoghi telai in acciaio inossidabile, che contenessero sia il commesso di pietre dure che il nuovo supporto, formato da un getto di materiale legante.


Per l’ancoraggio dei nuovi pannelli alla struttura muraria furono realizzate e posizionate apposite staffe, anche queste in acciaio inox, che avrebbero dovuto sostituire i vecchi pendini in ferro, ormai ossidati.  Anche i costoloni in marmo grigio, che dividono le vele delle calotte absidali e gli arconi sono stati ancorati alla struttura muraria retrostante con barre filettate in acciaio inox e resina epossidica bicomponente. 

Quindi, dopo un’accurata pulitura dei singoli frammenti componenti in commesso, successivamente ancorati al nuovo supporto, si è proceduto con le operazioni di stuccatura e di restauro pittorico. Infine, su tutto il commesso ricomposto, è stata stesa una mano di cera microcristallina.

Al termine dell’impegnativo restauro tutta la Cappella è stata oggetto di accurata  spolveratura, saggiatura e mappatura delle criticità e minimi interventi d’urgenza, effettuata su tutto l’apparato marmoreo. L’operazione è stata eseguita grazie a una speciale attrezzatura idraulica, detta "ragno", dotata di cingoli e zampe stabilizzatrici, con cestello, introdotta attraverso la Basilica di San Lorenzo, usando ogni precauzione e protezione per evitare danni ai preziosi ambienti monumentali.

In occasione della riapertura Sua Eminenza il cardinal Giuseppe Betori ha impartito la benedizione al nuovo ambiente restaurato che oggi possiamo di nuovo ammirare in tutta la sua bellezza.

Patrizia Casini



giovedì 24 settembre 2020

ESPERIMENTO SU DI UN UCCELLO INSERITO IN UNA POMPA PNEUMATICA

 

Ieri notte è arrivato agli Uffizi il capolavoro della National Gallery di Londra “Esperimento su di un uccello inserito in una pompa pneumatica”.

 

Proprio con un breve "volo controllato" l’opera è stata trasportata da una gru al secondo piano, sul terrazzo della Galleria sotto gli sguardi di tanti curiosi attirati dalla spettacolare movimentazione. Le operazioni sono state dirette dalla dottoressa Alessandra Griffo, capo dipartimento Mostre e curatrice dell’evento espositivo.

Il dipinto, icona dell’Illuminismo sarà protagonista della prossima mostra delle Gallerie degli Uffizi: “Wright of Derby. Scienza ed arte” che verrà inaugurata martedì 6 ottobre.






lunedì 21 settembre 2020

KEVIN FRANCIS GRAY AL MUSEO BARDINI DI FIRENZE


Il Museo Stefano Bardinia Firenze ospita la mostra KEVIN FRANCIS GRAY, curata da Antonella Nesi e dedicata all’artista di origini irlandesi. La presenza delle opere di Kevin Francis Gray a Firenze testimonia e conferma il ruolo di primissimo piano che la città riveste nell'ambito della promozione dell’arte contemporanea.  


Il profondo legame che c’è tra l’artista e il territorio toscano è testimoniato dai lunghi anni di collaborazione tra l’artista e i laboratori e atelier di lavorazione dei marmi di Pietrasanta.  

Le sue ricerche affondano le radici negli artisti del passato, ai classici, rielaborandoli secondo una sensibilità e una plasticità molto personali. È la prima volta che espone le proprie opere sul territorio fiorentino, alla ricerca di un dialogo diretto con i grandi maestri del passato. Nelle sale del Museo troviamo oltre venti lavori realizzati con diversi tipi di marmo: statuario, di Carrara, bardiglio, marquina oltre ad un’opera in bronzo. La devozione dell’artista nei confronti dell’arte classica è testimoniata non solo dall’uso dei materiali, ma anche da quell'amore nei confronti dell’effimero, delle pose classiche e dei soggetti come magicamente avvolti da un velo atemporale.  



Gray ha scelto di non affiancare le didascalie alle sue opere in modo che i visitatori  possano vivere le proprie emozioni senza l’influenza dell’artista.  

 

Nella “testa femminile”  è affrontato il tema della morte e il legame con i miti celtici, le sue radici, riproponendo questi temi secondo tecniche antiche come quella del Cristo velato di Giuseppe Sanmartino.  

Sempre con la tecnica della velatura troviamo “la ballerina” in bronzo, donna in piedi sulle punte nella tensione della posa.

La stele con l’abbraccio degli sposi fa ripensare ai sarcofagi etruschi ma anche alle avanguardie del ‘900. Infatti, allo stesso tempo le statue rivelano anche la loro natura più contemporanea: l’uso del non finito, la distorsione dei tratti somatici o la loro velatura ci mettono in contatto con la parte più umana e allo stesso tempo misteriosa del lavoro di Gray. E’ proprio grazie a questa compresenza di passato e presente che le opere creano qui un legame con la classicità mantenendo quel contatto necessario col mondo contemporaneo e dimostrando così come una riconciliazione tra questi due mondi apparentemente opposti, sia non solo possibile, ma sempre più auspicabile.  

 

Il Museo Bardini con molta intelligenza e sensibilità fa colloquiare le opere di artisti moderni con le opere raccolte dal famoso antiquario e collezionista Stefano Bardini in modo da creare una rottura e allo stesso tempo un equilibrio con le opere esistenti.  

L’inaugurazione di questa mostra coincide con la riapertura di una nuova sala del museo restaurata e climatizzata che sarà destinata agli strumenti musicali.

Patrizia Casini


Promossa dal Comune di Firenze, organizzata da Mus.e in collaborazione con Eduardo Secci Contemporary, con il supporto di Moaconcept.

 

KEVIN FRANCIS GRAY

Dal 17 settembre al 21 dicembre 2020


Sede: Museo Stefano Bardini, Via dei Renai, 1 | Firenze

Orario mostra: Venerdì / Sabato / Domenica /Lunedì: 11.00-20.00 (ultimo ingresso ore 19.00)

Biglietti:         € 7,00 - Biglietto intero

€ 5,50 - Biglietto ridotto (18-25 anni e studenti universitari)

Gratuito - fino a 18 anni; gruppi di studenti e rispettivi insegnanti; guide turistiche, iscritti al Corso di Guida Turistica 2017 e interpreti; disabili e rispettivi accompagnatori; membri ICOM, ICOMOS e ICCROM.

Card del Fiorentino (€ 10, accesso per un anno ai Musei Civici Fiorentini)

 

Gli ingressi sono contingentati e si consiglia perciò di prenotare collegandosi alla biglietteria ufficiale sul portale http://bigliettimusei.comune.fi.it/

 

Info MUS.E Tel. +39 055 2768224 info@muse.comune.fi.it - www.musefirenze.it







giovedì 3 settembre 2020

MEZZ'ORA D'ARTE - Visite online per esplorare le bellezze dei Musei Civici Fiorentini


I Musei Civici Fiorentini e MUS.E tornano a proporre, anche in autunno, MEZZ'ORA D'ARTE, ciclo di visite virtuali della durata di trenta minuti, ideato durante il lungo periodo di chiusura per l’emergenza sanitaria, con l’intento di guidare alla scoperta delle meraviglie dei Musei Civici Fiorentini attraverso incontri fruibili gratuitamente tramite piattaforma Zoom.

Due gli appuntamenti digitali in programma a settembre: martedì 8, alle ore 18.00, si potrà apprezzare il ciclo di affreschi della Cappella Brancacci in Santa Maria del Carmine eseguiti da Masolino, Masaccio e Filippino Lippi, icona del Rinascimento fiorentino riaperta al pubblico, mentre martedì 22, sempre allo stesso orario, si potrà partecipare ad un vero e proprio viaggio nella Firenze del Quattrocento grazie all'esplorazione del monumentale dipinto che replica la Veduta della Catena, custodito nella sezione Tracce di Firenze in Palazzo Vecchio.


Dopo i due cicli realizzati in primavera ed estate, chi lo vorrà anche in autunno potrà cogliere l’occasione per vivere un’esperienza virtuale che, lungi dal volere replicare una visita fisica, permetterà di fare tesoro del ricco bagaglio di risorse offerte dal mondo digitale: osservazioni iper ravvicinate, comparazioni, confronti, connessioni tematiche e stilistiche, oltre che ricostruzioni virtuali. Mettere in luce ciò che nella realtà è difficile poter osservare, offrendo chiavi di lettura e di analisi utili a orientare lo sguardo e a sviluppare la conoscenza, è stato l’obiettivo della riflessione che ha visto MUS.E interrogarsi su cosa avesse senso proporre “a distanza”.

Le emozioni e le sensazioni che un’opera d’arte osservata da vicino restituisce sono senz’altro insostituibili. I musei, però, come si è potuto scoprire durante i difficili mesi di chiusura, anche in forma virtuale possono accompagnare, sostenere, allietare la vita di ciascuno. Sono al servizio della società e del suo sviluppo, possono prendersi cura di piccoli e grandi, provare a rispondere ai loro bisogni e desideri, invitare al dialogo e alla creatività, contribuendo a dar vita a un sorriso, un pensiero, una riflessione, un gioco.

Prenotazioni: via mail a info@muse.comune.fi.it indicando nome, cognome, giorno scelto. Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 17.00, si prega di attendere conferma via mail dell’avvenuta prenotazione. La partecipazione è gratuita, fino a esaurimento dei posti disponibili. La prenotazione è obbligatoria. Sarà possibile prenotare solo un incontro per volta. Si prega di prenotare solo in caso di effettiva e certa partecipazione alla visita. Qualora sorgessero impedimenti

non previsti è necessario disdire entro le 14.00 del giorno stesso della visita, al fine di liberare eventuali disponibilità.

Come partecipare

I prenotati, dopo una prima mail di conferma, riceveranno una seconda mail entro le 17.00 del giorno della visita virtuale con le credenziali per poter accedere a Zoom, da computer, tablet o smartphone. Si può partecipare alle visite scaricando la APP Zoom sul proprio dispositivo e registrandosi gratuitamente. Una volta installata, basterà cliccare sul link ricevuto per partecipare alla visita. In alternativa sarà possibile accedere nella sezione “join a meeting” direttamente dal sito Zoom, inserendo il meeting ID e la password ricevuti.

Calendario e i temi dei primi due appuntamenti di questo autunno:

Martedì 8 settembre h18.00 - Cappella Brancacci in Santa Maria del Carmine, a cura di Valentina Zucchi (*prenotabile)

Martedì 22 settembre h18:00 - Veduta della Catena, Viaggio nella Firenze del Quattrocento, a cura di Valentina Zucchi  (*prenotabile dal 15 settembre)

mercoledì 2 settembre 2020

CONOSCERE FIRENZE DALL’ ALTO: lo spettacolo delle torri


Settembre 2020 


Riaprono al pubblico, per tutto il mese di settembre, le torri e le porte cittadine: a partire da venerdì 4 settembre Torre San Niccolò sarà visitabile ogni settimana dal venerdì al lunedì in orario 16-19, mentre da sabato 5 settembre, nella stessa fascia oraria, saranno aperte al pubblico a sabati alterni anche Porta Romana (sabato 5 e sabato 19) e Torre della Zecca (sabato 12 e sabato 26).

Si potrà approfondire la storia di questi monumenti, le loro caratteristiche e funzioni nonché conoscere il loro rapporto con la città medievale e contemporanea in un viaggio nel tempo unico e affascinante, corredato da meravigliosi scorci panoramici su Firenze.

 


La fruizione di queste eccezionali testimonianze architettoniche fa parte di un progetto di restituzione pubblica di un capitolo importantissimo della storia della città di Firenze, un vero e proprio “museo diffuso” che permea il tessuto urbano e che connota fortemente l’immagine del centro storico, Patrimonio Mondiale UNESCO. Non è un caso che il logo del Centro Storico di Firenze evochi proprio l’antica cerchia muraria cittadina, di età medievale, oggi non più esistente ma di cui rimane traccia grazie alla presenza delle torri e delle porte.

 

Le visite guidate, a cura dei Musei Civici Fiorentini e di MUS.E, sono aperte a tutti, a partire dagli 8 anni; la prenotazione è obbligatoria055-2768224, info@muse.comune.fi.it.

Saranno svolte in sicurezza e in piccoli gruppi secondo un preciso protocollo di contenimento dell’emergenza epidemiologica. Verranno sospese in caso di pioggia e non saranno accessibili ai disabili motori.

Il costo di ciascuna visita è di €6 a persona, il pagamento dovrà essere effettuato in contanti sul luogo della visita. La partecipazione è gratuita per i minori di 18 anni, per i possessori della Card del Fiorentino, per disabili e accompagnatori, per guide turistiche e interpreti, per membri ICOM, ICOMOS e ICCROM.