Un evento inconsueto nel panorama artistico.
Un convegno e una mostra per presentare un’arte di piccole
dimensioni in cui fibre, filati, intrecci e colori risultano assemblati dalla
creatività e fantasia di trenta artisti che trattano, manipolano e contamino
forme e materiali in modo talmente inconsueto da far dimenticare le esperienze
che ogni giorno facciamo toccando e guardando gli stessi materiali in forma di
tessuti utili a dare conforto e bellezza alla nostra vita quotidiana.
Tutto questo dice la mostra “Piccolo formato Fiber-art
italiana” aperta il 5 novembre 2016 nello spazio espositivo Cantiere delle Arti
di Castellamonte. L’esposizione presenta opere tessili, o che, con ampia
libertà d’intervento, fanno riferimento al tessile, ma tassativamente di
dimensioni non superiori a centimetri 20x20x20.
oni dei minitessili, delle miniature
tessili o del piccolo formato tessile, come si usa definire queste piccole
opere, sono dimensioni che risultano estremamente stimolanti per gli artisti tanto
che i trenta espositori presenti al Cantiere delle Arti propongono opere con ricerche
sperimentali le più disparate. “Sono presenti opere che utilizzano tecniche e
materiali che spaziano dalla tradizione all’avanguardia concettuale dove -il
filo, la fibra- divengono un’astrazione. I materiali utilizzati dagli artisti
sono molteplici: canapa, seta, juta, cotone, carta fatta a mano, feltro, ossidi,
metalli, porcellana, vetro, bronzo”.
Più di quaranta mini capolavori per mettere “a confronto le
opere del 1991 presentate a Genova alla Galleria Il Punto con quelle
attualissime datate 2016. Opere quest’ultime che gli artisti hanno realizzato
appositamente per il Cantiere delle Arti”. La mostra racconta venticinque anni
di storia che non hanno fatto dimenticare Paulette Peroni, alla quale è dedicata
con affetto l’esposizione, l’artista che ideò e seppe organizzare con
entusiasmo e amore la prima esposizione del genere in Italia.
L’iniziativa genovese del ‘91 ebbe tale successo che
l’Associazione comasca Arte&Arte incominciò a ripeterla a fine settembre di
ogni anno con il titolo Miniartextil Como.
Insieme alle opere sperimentali e di avanguardia concettuale,
molte anche quelle che nascono dall’elaborazione della tradizione tessile come
ad esempio omaggio a Mondrian di Patrizia Casini, Ciao Itten di Paola Besana, Pensiero materiale
di Roberta Ghioni, Percorsi di Graziella Guidotti, Rosa di Juta di Matilde
Menicacci.
Tra le opere che si allontanano dal tradizionale intreccio
tessile e quindi più sperimentali e di avanguardia concettuale: Tensioni di
Sandra Baruzzi, Madre Terra, ritratto amorevole di Vanda Casaril, Amal-Speranza
di Luciana Gianello, Omaggio a Scanavino di Paolette Peroni, Licheni in nodo Smirne
di Loredana Seregni, Gabbia di Mimmo Totaro, Basta cercare, forse di Roberto
Zanello e tante altre tutte ugualmente interessanti con il loro differente
linguaggio espressivo.
Cassio Manismi