Cassetta per ushabti di Nekhtamontu_1550-1070 a.C. |
Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze
dal 16 luglio al 2 febbraio 2019 ospiterà
la mostra “MUMMIE. VIAGGIO VERSO L’IMMORTALITÀ”.
A seguito di uno studio
scientifico sulle mummie della sezione “Museo Egizio” curato dalla dottoressa
Maria Cristina Guidotti ed eseguito dall’Università di Pisa nasce nel 2000
l’idea di esporre una serie di oggetti che fanno parte del deposito del Museo
Archeologico. La mostra, il cui allestimento è stato curato da Contemporanea
Progetti s.r.l., grazie all’apporto di Expona-museum exibition network dal 2011
ha viaggiato a lungo in Europa, toccando Germania, Austria e Finlandia, e poi,
dal 2018, in Cina, nelle città di Guiyang, Hefei, Ningbo, Xian e Jinan ora
finalmente torna nella sua sede di partenza.
Testa di mummia_656-332 a.C. |
L’Egitto e le mummie hanno sempre
suscitato grande curiosità nelle persone infatti cinema, teatro e
letteratura hanno approfittato ripetutamente dell’aura magica che circonda
l’idea della vita oltre la morte, stimolando la fantasia.
L’esposizione vuole avere un taglio
scientifico ed illustra il concetto della sopravvivenza dell’anima
nell’aldilà e il significato di tutti quegli oggetti che nell’antico Egitto
venivano abitualmente deposti nelle tombe insieme al defunto. Per gli antichi
egiziani, infatti, la morte non determinava la fine della vita, ma costituiva
un momento di passaggio a un’altra forma di esistenza. L’anima per continuare a
vivere aveva bisogno di tutta una serie di accorgimenti e di oggetti che
dovevano magicamente consentirle la sopravvivenza oltre la morte e,
soprattutto, doveva reincarnarsi nel proprio corpo che, per questo motivo, era
conservato al meglio tramite pratiche di imbalsamazione del cadavere che
diventava così una mummia. L’argomento, di indubbio fascino, è spesso trattato
facendo leva sull’idea di mistero e sugli aspetti più macabri, e questo
diffonde idee inesatte sulle credenze della cultura egiziana: nella mostra un
video presenta il procedimento dell’imbalsamazione dei corpi dal punto di vista
tecnico, in maniera chiara e comprensibile ma non per questo meno interessante.
Sarcofago di Padimut_1069-656 a.C. |
L‘esposizione è organizzata in due parti:
la prima dedicata al concetto di sopravvivenza dell’anima e alla
“mummificazione” del corpo del defunto, la seconda dedicata agli oggetti che
accompagnavano il morto nella tomba. Quest’ultima è articolata in due sezioni,
nelle quali si presentano gli oggetti del corredo che avevano esclusivamente
una funzione funeraria (stele, ushabti, tavole d’offerta), e gli oggetti che
dovevano ricreare nella tomba la vita quotidiana (abbigliamento, gioielli,
mobilio di vario tipo).
Statua del sacerdote Henat_525-404 a.C. |
Mummia di donna di epoca romana I-II sec. d.C |
Papiro funerario di Epoca Tolemaica_332-30 a.C. |
Patrizia Casini