lunedì 8 luglio 2019

Nudo! Tesori del museo delle antichità di Basilea

Statuetta del dio Bes - Egitto, II-III secolo d.C

Reperti archeologici giunti fino a noi dopo millenni da Mesopotamia, Egitto, Siria, Turchia, Persia, Etruria, Grecia, Roma e attualmente raccolti e conservati presso il Museo delle Antichità di Basilea, si possono ammirare a Cecina, alla Fondazione Culturale Hermanngeiger, in una interessante mostra dal titolo, nudo! Tesori del Museo delle Antichità di Basilea che dal 22 giugno sarà visibile fino al 13 ottobre. Si tratta di più di settanta opere plastiche e di un dipinto su tavola analizzate e classificate con rigore indagando le ragioni sociali, politiche e religiose nelle quali sono state elaborate. Possiamo rileggere così attraverso la rappresentazione del corpo umano nudo la storia dell’uomo, le sue credenze, i suoi miti, le molteplici ragioni che determinano il mutare degli ideali: infatti a seconda del contesto e del tempo la nudità presenta il soggetto come essere inviolabile, inerme, immorale, in armonia con la natura.

Lucerna con scena erotica - Roma, I secolo d.C
La rappresentazione di uomini, donne, divinità ed eroi nudi “ricorre spesso nelle culture antiche del Medioriente e del Mediterraneo, in particolare in quella greca, dove si è attestata come una delle forme più alte dell’espressione figurativa. Oggi però il dibattito politico intorno al ruolo della donna, i gender studies delle Università e, più di recente, il fenomeno virale #MeToo, hanno avuto ripercussioni dirette e per certi versi sorprendenti anche nel mondo dell’arte, come la rimozione o copertura di alcuni nudi artistici in rinomati musei d’Europa e sui social network, in nome di una forma deviata di politicamente corretto.  Nonostante l’innegabile importanza di questi movimenti, occorre analizzare il contesto per dare una giusta lettura di molte rappresentazioni della nudità. Essa è infatti nata assieme all’arte stessa e, divenuta messaggio e simbolo non solo di erotismo, ha assunto e veicolato un ampio ventaglio di significati che esaltano il soggetto in quanto invincibile, eroico, immortale, vulnerabile, sensuale o in comunione perfetta con la natura”.

Idolo femminile di Tell Halaf - Siria, V millennio a.C
La mostra si snoda attraverso sei percorsi:
Fertile - la nudità in un contesto rituale. Gli idoli che raffigurano il corpo fortemente stilizzato e sproporzionato solitamente nudo con esaltazione delle parti del corpo della donna che sono importanti per il concepimento e il parto, il bacino i seni gli organi genitali.
Innocente - la nudità naturale nei bambini e nelle vittime. Lo stato originario di naturalezza, purezza e candore, i bambini sono per questo nudi a prescindere dall’azione e dal contesto nel quale sono rappresentati. La nudità esprime anche il loro essere indifesi.
Incivile - la nudità originaria. I popoli delle antiche civiltà ammiravano la natura per suo potere creativo, ma ne temevano l’imprevedibile violenza. I greci personificavano i numerosi demoni maschili e femminili in esseri selvatici ibridi come satiri e centauri: animali rappresentati nudi e guidati dagli istinti e dalle pulsioni.

Civilizzata - la nudità ideale. Il mondo classico attribuiva la massima importanza al corpo nudo, in particolare a quello maschile. La nudità era un attributo eroico e il nudo maschile così idealizzato diventa tema dominante dell’arte classica.
Statuetta di discobolo - Grecia, circa 200 a.C
Legittimata - la nudità dell’azione, fatta eccezione per le dee della fertilità, la rappresentazione del nudo femminile è stata sempre più problematica di quella del nudo maschile ed era riservata alle cosiddette prostitute del tempio o etère nei banchetti dissoluti. Solo nel IV secolo a.C., con la sua Afrodite Cnidia, Prassitele introdusse nella scultura monumentale il tema della dea dell’amore  nuda intenta alle abluzioni. Il suo carisma erotico ne fa una vera e propria icona della storia dell’arte.
Impudente - la nudità in un contesto sessuale. In questa sezione sono raccolte le nudità erotiche che servivano a soddisfare la curiosità voyeuristica soprattutto maschile. Il greco colto, almeno in teoria, si imponeva l’autocontrollo anche nella condotta sessuale, ma le immagini pornografiche di coppie, come quelle che trovano ampia diffusione nelle lampade ad olio in argilla soprattutto di epoca romana, sembrano testimoniare una condotta assai diversa.


La mostra, curata da Tomas Lochman, è corredata di un catalogo bilingue che unisce importanti contributi scientifici alle fotografie dei reperti esposti.
Statuetta di Afrodite Anadiomene - Grecia, I secolo a.C
Resterà aperta presso la Fondazione Culturale  Hermann Geiger, Piazza Guerrazzi 32, Cecina (LI) tutti i giorni con orario 18-23 dal 22 giugno all’8 settembre, e con orario 16-20 dal 9 settembre al 13 ottobre.
L’ingresso è gratuito.
Graziella Guidotti

https://www.fondazionegeiger.org/it/cartella-stampa-nudo-tesori-del-museo-delle-antichita-di-basilea.html
Fondo di sarcofago con raffigurazione
della dea Nut - Egitto, XXVI dinastia


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