Mano robotica. Istituto di BioRobotica,
Scuola Superiore Sant’Anna
|
Un
allestimento espositivo che inizia con una carrellata storica sull’immaginario mostrando
riferimenti al mito, all’arte, al cinema, ai fumetti, alla cultura classica e a
quella pop.
Si tratta dell’allestimento
della mostra “NEXUS. L’incontro tra macchina e umano nell’immaginario, nella
tecnica e nella scienza contemporanei”, una
interessante mostra che si può ammirare nelle
sale a piano terra dello storico palazzo Medici Riccardi di Firenze. Le numerose
opere d’arte antica che custodisce il Palazzo e la sua stessa architettura,
danno, per contrasto, risalto alla mostra e alla ricerca che presenta. Si
tratta della protesi della mano: la Life Hand 2, una mano bionica sensibile,
cioè una protesi in grado di trasmettere al cervello informazioni molto simili
a quelle trasmesse dalla pelle delle dita.
Il
collegamento fra mano artificiale e cervello è reso possibile dall’impianto di
sottili elettrodi nei nervi del moncone del braccio. Tutto è ampiamente
documentato in modo in modo didattico da oggetti, grafici, filmati-
Grazie al peculiare
fascino della biorobotica la mostra intende coinvolgere in particolare le fasce
più giovani della popolazione, quelle che in un futuro prossimo vivranno appieno
questa realtà. Integranti sono un ciclo d’incontri per adulti e di laboratori
di robotica per bambini da 8 a 13 anni. Gruppi scolastici potranno partecipare
gratuitamente, su prenotazione, a laboratori di robotica secondo un calendario
di cui si possono avere informazioni su http//mostre.museogalileo.it
La mostra è
interessante non soltanto per i più giovani ma anche per gli universitari e per
gli adulti che possono rendersi conto di quanto oggi la scienza e il mondo
corrono in fretta verso, oppure addirittura in mezzo a una terza rivoluzione
industriale.
“Gli ultimi
decenni sono stati caratterizzati da uno sviluppo vertiginoso di macchine che
ripristinano o amplificano la capacità operativa del corpo umano. Dotate di
un’inedita intelligenza di risposta agli stimoli esterni, le nuove macchine
hanno con l’uomo un rapporto d’influenza reciproca tanto intimo da risultare
meglio descritto come partnership piuttosto che come relazione
soggetto-strumento.
Stelarc, Handswriting. Writing
One Word Simultaneously with Three Hands
Maki Gallery, Tokyo 1982. Photographer:
Keisuke Oki
|
L’esposizione
racconta la ricerca biorobotica contemporanea e i suoi straordinari risultati e
presenta importanti documenti storici mostrando i percorsi paralleli della
scienza e dell’immaginario dai miti dell’antichità fino alla fantascienza dei
giorni nostri.
Senza
pretendere di offrire una trattazione esaustiva, Nexsus vuole proporre spunti di approfondimento e invitare alla
riflessione sui cruciali interrogativi etici e politici che l’utilizzo delle
tecnologie biorobotiche solleva”
Tra gli
aspetti, tutti interessanti e attentamente documentati, quello che più ha
colpito la nostra fantasia è stato scoprire che per “interfacciare” il cervello
alla mano è indispensabile impiantare nei nervi dell’arto mancante alcuni
elettrodi . Questi elettrodi non possono alloggiare a lungo nel corpo dell’uomo
senza provocare pericolose crisi di rigetto. Prima dell’impianto vengono perciò
completamente ri”vestiti”, con una gelatina ottenuta facendo sciogliere le
fibre di seta con un appropriato procedimento chimico.
La seta, la
fibra più vagheggiata e desiderata lungo la storia per ostentare ricchezza e ruolo
sociale, oggi viene impiegata, sempre come “vestito”, non più per soddisfare le
ambizioni dell’uomo, ma per scopi socialmente utili, nel caso della Life Hand 2,
aiutare tutti coloro che, per le più varie ragioni, abbisognano di protesi
sensibili.
Graziella
Guidotti