mercoledì 28 marzo 2018

PIERO DELLA FRANCESCA. LA SEDUZIONE DELLA PROSPETTIVA

Il 25 marzo presso il Museo Civico di Sansepolcro, in concomitanza con la presentazione dei restauri della Resurrezione di Piero della Francesca, apre al pubblico la mostra PIERO DELLA FRANCESCA. LA SEDUZIONE DELLA PROSPETTIVA.
Il progetto espositivo, che si articola intorno al De prospectiva pingendi, trattato concepito da Piero della Francesca intorno al 1475, ha anche l’obiettivo di illustrare, attraverso riproduzioni di disegni, modelli prospettici, strumenti scientifici, plaquette e video, le ricerche matematiche applicate alla pittura di Piero e la conseguente eredità lasciata ad artisti come Leonardo da Vinci, Albrecht Dürer, Daniele Barbaro e ai teorici della prospettiva almeno fino alla metà del Cinquecento.

La mostra rivela al pubblico le due anime di Piero della Francesca: raffinato pittore e grande matematico. Oltre ad essere Maestro d’abaco, geometra euclideo, studioso di Archimede, Piero è stato anche un innovatore nel campo della pittura poiché per lui, quest’ultima, nella matematica e nella geometria, trovava il suo sostanziale fondamento. I suoi scritti, infine, soprattutto il De prospectiva pingendi, scritto in volgare per gli artisti e in latino per gli umanisti, hanno dato inizio alla codificazione della prospettiva rinascimentale.

La Mostra è suddivisa in otto sezioni che approfondiscono gli studi affrontati da Piero nel corso della sua vita.
Nella prima sezione La prospettiva tra arte e matematica, è mostrato che il De Prospectiva Pingendi è il primo trattato sistematico di prospettiva interamente illustrata.
Nella seconda sezione I principi geometrici, si analizza la relazione di Piero con Firenze, città dove già le opere di Donatello e Masaccio manifestavano la straordinaria innovazione figurativa di Filippo Brunelleschi, con l’invenzione della prospettiva lineare.
Nella terza sezione Le regole del disegno prospettico, attraverso modelli e disegni si comprende che Piero fu il primo a scrivere veramente per gli artisti, infatti corredò ampiamente il trattato di numerosi disegni, estremamente precisi, puliti e di straordinaria finezza.
Nella sezione I corpi geometrici, viene approfondita la relazione tra Piero e il matematico Luca Pacioli. Qui è analizzato il celebre ritratto del matematico, dipinto attribuito a Jacopo de' Barbari.
Con la sezione I maestri della prospettiva, si comprende come, attraverso la frequenza con cui i disegni di Piero appaiono nelle tarsie del Quattrocento e l’amicizia che legava il pittore ai famosi intarsiatori Lorenzo e Cristoforo Canozzi da Lendinara, l’arte dei legnaioli fu una delle prime aree di diffusione del De prospectiva pingendi.
Nella sesta sezione Il disegno di architettura: ichnographia, orthographia, scaenographia si pone l’attenzione sull’interesse per il disegno architettonico. Per Piero un buon pittore doveva possibilmente essere anche un buon architetto o, almeno, conoscere dell’architettura tutto ciò che riguardava il disegno degli ornamenti, dalle proporzioni alla sintassi degli ordini classici.
Nella sezione La figura umana, si può comprendere come Piero abbia risolto uno degli esercizi prospettici più complessi che si possano immaginare: il disegno prospettico della testa umana. Per risolvere il problema Piero immagina la testa come un solido geometrico, sezionandola con piani meridiani e paralleli, quasi come fosse un globo terrestre.
L’ultima sezione Gli inganni della visione, analizza, infine, gli studi di Piero sugli inganni della visione e gli effetti bizzarri della rappresentazione causati dalla forzatura del rapporto tra occhio e distanza di osservazione, portando Piero a terminare il trattato con alcuni esercizi che anticipano gli sviluppi dell’anamorfosi.

Piero Della Francesca. La seduzione della prospettiva
Sansepolcro, Museo Civico di Sansepolcro
25 marzo 2018 – 6 gennaio 2019
Curatori
Filippo Camerota, Francesco P. Di Teodoro


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