venerdì 2 marzo 2018

LA COLLEZIONE CONTINI BONACOSSI OGGI NEL PERCORSO MUSEALE DEGLI UFFIZI


Donna che lava i piatti (“La sguattera”)
G. M. Crespi 1720-1725 ca.
Dopo 49 anni la COLLEZIONE CONTINI BONACOSSI entra a far parte del percorso espositivo degli Uffizi. 
Francesca de Luca, funzionaria referente della collezione racconta come la raccolta offre grandi opere “che per eccezionalità e rarità sono pienamente uguagliabili a quelle custodite dalla Galleria e si innestano nel patrimonio degli Uffizi, integrando scuole poco rappresentate, come quella lombarda tra Quattro e Cinquecento,  oppure quella spagnola del Sei e del Settecento”.

Alessandro Contini Bonacossi, decise di devolvere la sua collezione allo Stato Italiano, volontà che venne rispettata alla sua morte, nel 1955, dai figli Augusto Alessandro ed Elena Vittoria. 
Per diversi anni la collezione è stata ospitata in differenti luoghi della Galleria degli Uffizi ma solo visitabile per appuntamento o per occasioni speciali. Ora ha finalmente trovato la sua sede definitiva. 

San Girolamo nel deserto Giovanni Bellini 1480
Seguendo la volontà dei donatori di esporre tutta la collezione insieme, unitamente ai dipinti e alle sculture di pregio sono in mostra mobili, maioliche e oggetti vari (notevole il gruppo di stemmi in maiolica molti dei quali della Bottega dei Della Robbia). 
“La novità della ristrutturazione museografica delle sale Contini Bonacossi, oggi inserite nel contesto del percorso museale, si basa sul determinante  apporto sia della luce naturale che di quella artificiale” spiega l’architetto Antonio Godoli, curatore del patrimonio architettonico degli Uffizi. 

San Lorenzo Gian Lorenzo Bernini 1613-1617







Tra i capolavori segnaliamo la Madonna della neve del Sassetta il più noto e forse il più importante pittore senese del Quattrocento, il San Girolamo di Giovanni Bellini con la straordinaria fusione di figura e paesaggio ricco di elementi simbolici. 
La pala del Bramantino, il Ritratto di Giuseppe da Porto col figlio del Veronese, il San Lorenzo martirizzato capolavoro di un Gianlorenzo Bernini ancora quindicenne che già mostra con la sua perizia tecnica e la potente immaginazione il genio che diventerà da li a poco tempo.

Pala della Madonna della neve Sassetta, 1432


Nessun commento:

Posta un commento