giovedì 15 marzo 2018

IL FILO E L’INFINITO Maria Lai a Firenze



Dopo Plautilla Nelli e Maria Lassing La Galleria degli Uffizi prende nuovamente spunto dalla giornata internazionale della donna per presentare altre due grandi protagoniste Elisabetta Sirani artista bolognese seicentesca e Maria Lai artista sarda contemporanea scomparsa nel 2013.

Questa mostra – spiega la curatrice Elena Pontiggia - si propone di ripensare all’arte di Maria Lai attraverso il tema del filo per due aspetti.
Il primo è dovuto allo spazio raccolto dell’Andito degli Angiolini che permette di concentrarsi solo su una parte del percorso dell’artista, quella che riguarda i fili, la vita dell’artista è così ricca che avrebbe bisogno di spazi molto più ampi.
Il secondo aspetto riguarda il filo, il cucire, il tessere nelle loro declinazioni concrete e simboliche che sono un tema centrale della sua arte.
Maria Lai è sempre più apprezzata nel panorama artistico Italiano e internazionale lo testimonia la sua presenza alla Biennale di Venezia nel 2017 e la presenza all’importante manifestazione artistica Documenta che si tiene a Kassel.

Nel video con cui si apre idealmente la mostra si vede Legarsi alla montagna prima opera relazionale realizzata in Italia. Un’azione collettiva con la quale gli abitanti di Ulassai legano con strisce colorate le montagne al loro paese, alle case per tenere unita la natura all’uomo e per tenere unita la sacralità delle montagne e quella delle famiglie.
Le strisce di stoffa oltre ad essere il filo che unisce la montagna al paese è un filo ricco di significati perché è quello dei tessuti e dei telai che sono il fulcro dell’arte popolare sarda e in particolare il sapere delle donne dell’Isola.

 Esemplare l’opera Oggetto-paesaggio che modificherà più volte negli anni: un telaio disfatto pieno di fili spezzati e senza ordine che come un totem occupa lo spazio della prima sala della mostra.
Suggestive le Tele cucite dall’aspetto anfibio come le definiva Maria Lai, cioè tele che da una parte evocano un passato millenario dell’arte tessile sarda, dall’altra sono legate ad una ricerca espressiva contemporanea che lavora non sulla tela ma con la tela.

Affascinanti le Scritture, pagine illeggibili cucite su lenzuola, rettangoli di tessuto, stoffe incorniciate come lavagne. Uno degli esempi il monumentale Lenzuolo; il lenzuolo accompagna l’esistenza dell’uomo dalla nascita, al sonno notturno, al sonno eterno quindi l’opera di Maria fa entrare la scrittura nella vita.
“Maria Lai trasforma l’oggetto quotidiano, nato per essere utile o almeno decorativo, in un oggetto poetico che non serve a nulla, ma è più importante di ogni funzionalità perché insegna a pensare e a capire”.
Patrizia Casini

1 commento:

  1. Lo scritto ha colto ed evidenziato l'aspetto più importante dell'arte di Maria Lai e della sua Isola. Grazie

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