martedì 20 dicembre 2016

TUTTI IN MOTO! Il mito della velocità in cento anni d’arte

Aligi Sassu - Evoluzione della macchina - 1928
Tutti in moto! Il mito della velocità in cento anni d’arte è un titolo al quale possono essere dati molteplici significati. Per la Fondazione per la Cultura Pontedera che ha ideato questo titolo per la prima mostra allestita dall’8 dicembre 2016 al 18 aprile 2017 in Palazzo Pretorio, recentemente ristrutturato e adeguato alla funzione di Centro espositivo, ha molteplici significati “chiudere i festeggiamenti dei 70 anni della Vespa, ridare movimento al centro cittadino attraverso le arti e la cultura in generale, continuare a leggere questa città come una città che sviluppa ricerca e innovazione in più campi compreso quello artistico”.
Aroldo Bonzagni - Macchina in corsa - 1911_12
La parola moto è, invece, interpretata da un gran numero di persone semplicemente come movimento oppure come motocicletta.
L’interpretazione di moto come motocicletta non nasce a caso visto che la mostra è allestita a Pontedera la città che ha motorizzato gli italiani giovani e meno giovani nel dopoguerra con mezzi che hanno conquistato l’ammirazione e l’approvazione del mondo intero.
Una mostra, Tutti in moto, ricca di più di 250 opere dei più grandi artisti italiani che illustrano il tema del movimento oltre che nelle sale di Palazzo Pretorio nei suggestivi spazi del Museo Piaggio dov’è conservata insieme alla storia dell’azienda Piaggio “la storia della mobilità collettiva e individuale: dai treni agli aerei, dalle motociclette alla Vespa,
Mario Sironi - Uomo nuovo - 1918 circa 
dall’Ape al Porter e poi motori fuoribordo e trattori per arrivare infine ai veicoli elettrici”.
Presso il Museo Piaggio si trova la sezione dedicata alle grandi opere e la mostra fotografica Futurismo, velocità e fotografia che documenta il fascino della velocità assunto come mito ideale e percepito dal futurismo come espressione di moderno, dinamico, bello, desiderabile.
Tutti in moto! Il mito della velocità in cento anni d’arte inizia il suo racconto nelle sale di Palazzo Pretorio con opere d’arte dell’ottocento e del primo novecento che documentano una società  rurale, legata ai ritmi delle stagioni e delle lente possibilità di spostamento a piedi, a cavallo, su carretti e carri agricoli. Sul mare, barche a remi e a vela. Questo è il mondo raccontato nelle prime due sale.
Con l’invenzione dei motori tutto cambia e diventa più rapido.
B. Munari, Riflettori su aereiCaproni C73 - 1928
Gli artisti con antenne sensibili più di altri alle novità e ai cambiamenti sociali aggiornano immediatamente i temi delle loro opere. Le tecniche espressive diventano più rapide e sprigionano grande energia. In palazzo Pretorio la trasformazione determinata dai mezzi di trasporto è sottolineata dall’allestimento che dedica una intera sala ad ogni mezzo di locomozione: treno, tram, piroscafo, bicicletta, automobile, motocicletta, mongolfiera, aerostato e aereo a motore.
Nelle opere sono documentate le scoperte e le applicazioni industriali che si susseguono con ritmo incessante: rotaie, insegne stradali, tram, stazioni ferroviarie, navi che con la loro velocità accorciano i tempi e rendono più facili gli spostamenti.
Aroldo Bonzagni - L'arrivo del treno - 1912_1913
Il mondo e la vita subiscono un drastico cambiamento che le arti figurative registrano e riflettono dandone testimonianza con taglio inconsueto dei soggetti, pennellate veloci, colori saturi che sprigionano vigore vitalità energia.
Alla fine del percorso l’aeropittura documenta gli aspetti positivi ma anche quelli negativi della diffusione dell’aeroplano: piacevoli viaggi di vacanza o di studio ma anche il rombo degli apparecchi nei cieli dei paesi in guerra.
La mostra si completa con i manifesti cinematografici e con la rassegna di edizioni rare di Futurismo letterario documenti preziosi per una profonda conoscenza del tema dell’esposizione.
Patrizia Casini, Graziella Guidotti

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