Il Tempio di San Biagio, una delle opere dell’architettura
rinascimentale italiana più conosciute, edificio a croce greca, celebra il V
centenario dalla costruzione (dal 1518 al 1548), opera del progetto di Antonio
da Sangallo il vecchio (1455 -1534).
La costruzione dell’edificio è avvenuto a seguito di un evento
miracoloso accaduti il 23 aprile 1518 (l’affresco della Vergine è stato
scoperto a sbattere ripetutamente le palpebre. Si deve considerare che la riforma protestante
di Martin Lutero aveva trovato particolare seguito nella zona senese, quindi è
probabile che sia stato fatto ricorso al miracolo al fine di rafforzare la fede
della popolazione cattolica) è stato permesso dalla raccolta delle offerte dei
cittadini.
L’evento celebrativo offre l’occasione di rivedere l’arredo
interno originale dell’edificio, che era stato rimosso per fare spazio al
restauro neorinascimentale avvenuto a fine Ottocento.
Infatti, il restauro ha portato alla rimozione dei dipinti e
alla costruzione di altari in stile cinquecentesco, in base all’unico esempio
ritenuto originale di Sangallo.
Questo aggiornamento fu reso possibile attraverso il
contributo delle celebri casate della zona (Cervini, Contucci, Lupacci, Nobili e Ricci), alle quali fu assegnato il
patrocinio delle cappelle e degli altari.
Inoltre la ristrutturazione ha coinvolto anche il tetto del
tempio, originariamente formato da scaglie ceramiche policrome ocra, verdi e azzurre. I riflessi
colorati a vetro delle scaglie, troppo vistosi non erano stati ritenuti consoni
all’austerità del luogo, quindi si è preferita la sostituzione con un rivestimento monocromatico in piombo.
Cassio Manismi
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