giovedì 10 maggio 2018

IL TEMPIO DI SAN BIAGIO DOPO ANTONIO DA SANGALLO


Il Tempio di San Biagio, una delle opere dell’architettura rinascimentale italiana più conosciute, edificio a croce greca, celebra il V centenario dalla costruzione (dal 1518 al 1548), opera del progetto di Antonio da Sangallo il vecchio (1455 -1534).
La costruzione dell’edificio è avvenuto a seguito di un evento miracoloso accaduti il 23 aprile 1518 (l’affresco della Vergine è stato scoperto a sbattere ripetutamente le palpebre.  Si deve considerare che la riforma protestante di Martin Lutero aveva trovato particolare seguito nella zona senese, quindi è probabile che sia stato fatto ricorso al miracolo al fine di rafforzare la fede della popolazione cattolica) è stato permesso dalla raccolta delle offerte dei cittadini.

L’evento celebrativo offre l’occasione di rivedere l’arredo interno originale dell’edificio, che era stato rimosso per fare spazio al restauro neorinascimentale avvenuto a fine Ottocento.
Infatti, il restauro ha portato alla rimozione dei dipinti e alla costruzione di altari in stile cinquecentesco, in base all’unico esempio ritenuto originale di Sangallo.
Questo aggiornamento fu reso possibile attraverso il contributo delle celebri casate della zona (Cervini, Contucci, Lupacci,  Nobili e Ricci), alle quali fu assegnato il patrocinio delle cappelle e degli altari.
Inoltre la ristrutturazione ha coinvolto anche il tetto del tempio, originariamente formato da scaglie ceramiche  policrome ocra, verdi e azzurre. I riflessi colorati a vetro delle scaglie, troppo vistosi non erano stati ritenuti consoni all’austerità del luogo, quindi si è preferita la sostituzione con un  rivestimento monocromatico in piombo.
Cassio Manismi

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