giovedì 10 maggio 2018

ANTONIO MANZI DONA UN AUTORITRATTO AGLI UFFIZI


È stato donato alle Gallerie degli Uffizi l’autoritratto di Antonio Manzi, artista autodidatta, nato a Montella, in provincia di Avellino nel 1953 ma fiorentino di adozione dal ’57. Si allarga così la prestigiosa collezione iniziata dal cardinal Leopoldo de’ Medici, che mise insieme 80 autoritratti di celebri pittori. Da allora la raccolta degli Uffizi è diventata la più grande al mondo, e oggi le opere sono oltre 1500. Naturalmente molte di esse – non solo dipinti, ma anche sculture e carte - sostano nei depositi per l’impossibilità di esporli tutti. Nel 1973 il soprintendente Luciano Berti ne fece esporre 715 (dei 1040 che si contavano a quella data) nel Corridoio Vasariano, e dall’inverno prossimo una ricca selezione della prestigiosa raccolta sarà aperta al pubblico al primo piano degli Uffizi.


Si contano sette occhi nell’autoritratto di Antonio Manzi, opera certamente fuori dagli schemi se ci si aspetta una somiglianza somatica o un suo riflesso: e tuttavia in essa “ritorna – come ha scritto Lorena Gava nel luglio del 2016 – l’incorreggibile, portentosa vis comunicativa del tratto, del ritmo in una pirotecnica, vorticistica e magnetica esaltazione cromatica”.

Se un autoritratto è il genere nel quale comunque, sia esso realistico oppure no, meglio si intrecciano i fili complessi dei dolori e delle gioie, delle privazioni e degli eccessi, questo di Antonio Manzi diventa metafora della sua personalità e mette in chiaro, senza filtri né pudori, i tratti ruvidi e dolorosi della sua travagliata esistenza..

Nel 2007, all’interno del complesso di Villa Rucellai, a Campi Bisenzio (FI), gli è stato dedicato il Museo Antonio Manzi che contiene 130 opere del Maestro realizzate con diverse tecniche e vari materiali.

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