giovedì 15 novembre 2018

MAO JIANHUA E LE MONTAGNE GIALLE DELLA CINA


Nella Sala della Musica della Fondazione Franco Zeffirelli in piazza San Firenze dal 7 al 30 novembre 2018 si potrà visitare la mostra del pittore, filosofo e poeta cinese MAO JIANHUA, dal titolo “Mountains. Secret Harmony of the Earth”.


L’esposizione presenta una selezione di 25 opere eseguite con pennello e inchiostro su carta di riso fatta a mano, di varie dimensioni, dai fogli di piccolo formato a rotoli di più grandi dimensioni, uno dei quali raggiunge ben undici metri di larghezza. Attraverso queste opere così imponenti e al contempo intimiste, Mao Jianhua dà forma alla segreta armonia della terra, alla musica delle montagne sacre, al suono primordiale dell’universo che nella tradizione cinese risuona attraverso il GUQIN,

Questo strumento che proviene dalla millenaria tradizione cinese molto popolare al tempo di Confucio (551-479 a.C.) è una sorta di cetra (il significato letterale del termine guqin è “antico strumento a corda”), denso di significati cosmologici e metafisici strettamente legati al Taoismo.
Non si tratta della semplice rappresentazione “realistica” del vero e della natura, bensì l’artista, attraverso forme stilizzate, intende esprimere la musica della natura, la sua vibrazione, proprio come un suonatore di guqin; è in tal senso che in questa mostra musica e pittura dialogano all'unisono, anzi per l’artista sono la stessa cosa. Se la musica del guqin rappresenta la natura con il suono, la pittura lo fa sotto forma d’immagini, attraverso linee e colori.

Interessante la vita dell’artista che inizialmente intraprende la carriera di imprenditore e successivamente dando una svolta alla propria esistenza avvia una profonda ricerca dei fondamenti culturali e spirituali della tradizione cinese.
Dedito fin da giovanissimo alla nobile arte della calligrafia, Mao Jianhua ha iniziato a dipingere dodici anni fa, partendo da uno studio approfondito dei “classici” della pittura Shan shui (montagna-acqua), imperniata sulla raffigurazione del paesaggio e che ebbe la sua piena fioritura sotto la dinastia Song del Nord (dal 960 al 1127).
Sarà la natura ispiratrice delle montagne gialle che gli farà trovare la sua strada artistica personale portandolo alla pittura Shan shui, curandone con dedizione ogni aspetto, dal supporto (la carta), agli strumenti (i pennelli), alla gamma cromatica (gli inchiostri).
L’artista utilizza prevalentemente inchiostro nero su fondo bianco: la tecnica severamente minimalista, procede per pennellate decise che spaziano dal nero più cupo alle più tenui sfumature di grigio talvolta interrotte da inaspettate tinte pastello, su carta Xuan, nota come carta di riso cinese; in realtà si ottiene dalla corteccia dell’albero del sandalo e fin da tempi remoti, per le sue particolari caratteristiche, è stata usata per scrivere e per dipingere.

“La vera opera d’arte, non importa se pittura o scultura” - spiega l’artista Mao Jianhua - “deve essere un’espressione della libertà della vita. Dietro a ogni opera d’arte c’è un messaggio di armonia interiore e di senso di pace, che si trasmette all’osservatore. Ogni dipinto dispiega sulla carta la vita con la sua immagine, ritmo e colore”.
La mostra è a cura di Cristina Acidini, promossa dalla Fondazione Franco Zeffirelli, con il patrocinio del Comune di Firenze e del Consiglio Regionale della Toscana, con la collaborazione dell’Associazione culturale Acontemporaryart.
Patrizia Casini

ORARI MOSTRA
La mostra sarà visitabile dal 7 al 30 novembre 2018 con i seguenti orari:
Da martedì a domenica: dalle ore 10.00 alle ore 18.00
(chiusura biglietteria ore 17.00)
Lunedì chiuso
Ingresso libero con il biglietto del Museo Zeffirelli
FONDAZIONE FRANCO ZEFFIRELLI

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