Nella Sala della Musica della Fondazione Franco
Zeffirelli in piazza San Firenze dal 7
al 30 novembre 2018 si potrà visitare la mostra del pittore, filosofo e
poeta cinese MAO JIANHUA, dal titolo
“Mountains. Secret Harmony of the Earth”.
L’esposizione presenta una selezione di 25 opere eseguite
con pennello e inchiostro su carta di riso fatta a mano, di varie dimensioni,
dai fogli di piccolo formato a rotoli di più grandi dimensioni, uno dei quali
raggiunge ben undici metri di larghezza. Attraverso queste opere così imponenti
e al contempo intimiste, Mao Jianhua dà forma alla segreta armonia della terra,
alla musica delle montagne sacre, al suono primordiale dell’universo che nella
tradizione cinese risuona attraverso il GUQIN,
Questo strumento che proviene dalla millenaria tradizione
cinese molto popolare al tempo di Confucio (551-479 a.C.) è una sorta di cetra
(il significato letterale del termine guqin è “antico strumento a
corda”), denso di significati cosmologici e metafisici strettamente legati al
Taoismo.
Non si tratta della semplice rappresentazione
“realistica” del vero e della natura, bensì l’artista, attraverso forme
stilizzate, intende esprimere la musica
della natura, la sua vibrazione, proprio come un suonatore di guqin; è in tal
senso che in questa mostra musica e pittura dialogano all'unisono, anzi per
l’artista sono la stessa cosa. Se la musica del guqin rappresenta la natura con
il suono, la pittura lo fa sotto forma d’immagini, attraverso linee e colori.
Interessante la vita dell’artista che inizialmente intraprende
la carriera di imprenditore e successivamente dando una svolta alla propria esistenza
avvia una profonda ricerca dei fondamenti
culturali e spirituali della tradizione cinese.
Dedito fin da giovanissimo alla nobile arte della
calligrafia, Mao Jianhua ha iniziato a dipingere dodici anni fa, partendo da
uno studio approfondito dei “classici” della pittura Shan shui
(montagna-acqua), imperniata sulla raffigurazione del paesaggio e che ebbe la
sua piena fioritura sotto la dinastia Song del Nord (dal 960 al 1127).
Sarà la natura ispiratrice delle montagne gialle che gli farà trovare la sua strada artistica
personale portandolo alla pittura Shan
shui, curandone con dedizione ogni aspetto, dal supporto (la carta), agli
strumenti (i pennelli), alla gamma cromatica (gli inchiostri).
L’artista utilizza prevalentemente inchiostro nero su
fondo bianco: la tecnica severamente minimalista, procede per pennellate decise
che spaziano dal nero più cupo alle più tenui sfumature di grigio talvolta
interrotte da inaspettate tinte pastello, su carta Xuan, nota come carta di
riso cinese; in realtà si ottiene dalla corteccia dell’albero del sandalo e fin
da tempi remoti, per le sue particolari caratteristiche, è stata usata per
scrivere e per dipingere.
“La vera
opera d’arte, non importa se pittura o scultura” - spiega l’artista Mao
Jianhua - “deve essere
un’espressione della libertà della vita. Dietro a ogni opera d’arte c’è un
messaggio di armonia interiore e di senso di pace, che si trasmette
all’osservatore. Ogni dipinto dispiega sulla carta la vita con la sua immagine,
ritmo e colore”.
La mostra è a cura di Cristina Acidini, promossa dalla
Fondazione Franco Zeffirelli, con il patrocinio del Comune di Firenze e del
Consiglio Regionale della Toscana, con la collaborazione dell’Associazione
culturale Acontemporaryart.
Patrizia Casini
ORARI MOSTRA
La mostra sarà
visitabile dal 7 al 30 novembre 2018 con i seguenti orari:
Da martedì a
domenica: dalle ore 10.00 alle ore 18.00
(chiusura
biglietteria ore 17.00)
Lunedì chiuso
Ingresso libero
con il biglietto del Museo Zeffirelli
FONDAZIONE
FRANCO ZEFFIRELLI
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