martedì 16 ottobre 2018

SAURO CAVALLINI LUCE E OMBRA


“I gelsi qui da noi hanno rami tramati di verde” queste parole di una antica lirica giapponese mi vengono in mente tutte le volte che vedo, o meglio che ammiro, le sculture in spazi pubblici, in mezzo al verde di Sauro Cavallini. Però le stesse parole mi sono venute in mente anche vedendo la mostra antologica che a poco più di due anni dalla sua scomparsa si tiene in un spazio chiuso a Firenze.

L’associazione che la mia mente fa da sempre tra le forme scultoree di Sauro e i rami dei gelsi tramati di verde in un primo tempo mi sembrava bislacca, assurda, invece riflettendo ho capito che le due immagini hanno una cosa in comune: ambedue nascono da una irrefrenabile forza creatrice, la forza prorompente della natura e quella altrettanto prorompente della mente e del cuore dell’artista. Anche in un ambiente chiuso come quello di una sala espositiva le opere di Sauro sprigionano energia, come se volessero espandersi nello spazio fino ad invaderlo tutto. Non solo le sculture, anche i disegni posseggono nel tratto come nei colori una forza, un’energia e una vitalità che li porta ad estendersi oltre il limite del foglio o della cornice.
La mostra dal titolo Sauro Cavallini-luce e ombra,nella Sala delle Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno, propone “l’intera parabola artistica di Cavallini: dalle prime creazioni di grafica degli anni ’60 alle grandi sculture in ferro e bronzo, fino alle tempere dell’ultimo, prolifico periodo”.
Nello spazio esterno all’Accademia delle Arti del Disegno, sotto il porticato tra le volte che si affacciano su Piazza San Marco, sono invece disposte tre sculture monumentali in bronzo, i due “Titani” e il “Ginnasta”, oltre ad un allestimento con i versi che il Maestro pubblicò nel suo libro di poesia Cantici del Mare e della Vita, edito da Polistampa nel 1998.
A Firenze la conoscenza dell’opera di Cavallini può continuare oltre la mostra perché in spazi pubblici sono visibili, alcune opere significative: Il Monumento alla Pace nel parco dell’ex Villa Vittoria oggi Palazzo dei Congressi, la Crocifissione nel cimitero di San Miniato al Monte, la Maternità in Piazza Ferrucci: tutte opere che, nonostante il peso del bronzo, posseggono una forte vitalità e dinamicamente si espandono nell’ambiente naturale oltre la loro forma.
La mostra è visitabile dal 5 al 30 ottobre 2018 nella grande Sala delle Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno, in via Ricasoli 68, Firenze.
Graziella Guidotti

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