È la grande saga
dell’arazzeria medicea, messa in scena da una grande studiosa che tutto il
mondo ammira” Così Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, a
proposito di Lucia Meoni in occasione della pubblicazione del volume “Il
catalogo degli arazzi della collezione medicea al tempo del granduca Ferdinando
II de’ Medici”. La studiosa ha passato più di trent'anni nello studio
dell’arazzeria fiorentina e degli arazzi della collezione medicea. Una
collezione ricca di numerosi pezzi, quasi mille, che provengono dalle
‘botteghe’ locali, manufatti per la corte e per la clientela privata, ma anche
da acquisizioni attraverso eredità, matrimoni, doni e acquisti.
Il
primo volume, pubblicato nel 1998, è dedicato alla produzione della manifattura
fiorentina nel periodo che va da Cosimo I a Cosimo II (1545-1601), il secondo,
pubblicato nel 2007, riguarda le opere tessute durante la reggenza delle
granduchesse Cristina di Lorena e Maria Maddalena D’Austria.
I
saggi presentati nel III volume, il più vasto fin’ora del catalogo, raccolgono
in modo rigorosamente documentato ogni informazione riguardante l’attività
delle manifatture di arazzi operative in città al tempo del Granduca Ferdinando
II de’ Medici: da quelle di San Marco e degli Uffizi a quella dei fiamminghi
Pietro e Bernardino van Assel negli anni in cui fu diretta dal francese Pietro
Févère e in seguito da Giovanni Pollastri (1630-1672).
“Non
ci si può non stupire – scrive Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli
Uffizi, nel suo testo nel volume appena pubblicato del Catalogo - davanti a
un’impresa di così ampio respiro. Un monumento per chiunque – conservatori,
restauratori, studiosi – si dedichi alla valorizzazione delle opere
destinandole ad esposizioni. Uno strumento imprescindibile – attraverso le descrizioni
riportate nei documenti – per riconoscere, in collezioni pubbliche o private o
nel mercato dell’arte, arazzi ritenuti dispersi, o destinati alla clientela
della manifattura, oppure oggetto di donativi diplomatici. Un libro
meraviglioso anche per il pubblico più vasto che potrà imparare a riconoscere e
ad amare in queste pagine il fasto di storie disegnate da grandi artisti, e poi
tessute sapientemente, impreziosite di fili d’oro e d’argento, talvolta perdute
e ritrovate: è la grande saga dell’arazzeria medicea, messa in scena da una
grande studiosa che tutto il mondo ammira”.
Ci
piace chiudere questo scritto con la stessa frase con la quale è stato
incominciato: vuole essere un riconoscimento alla intelligente tenacia
dell’autrice Lucia Meoni e un augurio perché i volumi IV e V possano essere
pubblicati quanto prima per mettere a disposizione di tutti conoscenze maturate
in decenni di studio e impegnativa, faticosa ricerca.
Patrizia Casini, Graziella Guidotti
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