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Mariotto di Nardo (Firenze, 1365 circa – 1424 circa)
Angelo
annunziante
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La rilevante “collezione
fondi oro” del Museo dell’Accademia di Firenze si è arricchita di quattro
preziosi pezzi che permettono di approfondire la conoscenza dell’opera di
Mariotto di Nardo (Firenze 1365-1424 circa) e di avviare la ricomposizione di un
importante tabernacolo forse commissionato dalla famiglia Corsini. Si tratta di
quattro tavole: due sportelli raffiguranti coppie dei santi, rispettivamente
Giovanni Battista con Nicola di Bari e Antonio abate con Giuliano, e due
semilunette, una con l'angelo annunziante e l'altra con la Vergine annunziata.
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M.di Nardo Firenze, 1365 -1424 circa
San
Giovanni Battista e San Nicola da Bari
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“Gli sportelli, già
sottoposti alla Dichiarazione d’interesse da parte dello Stato, che erano
esposti alla Trentesima Biennale Nazionale dell'Antiquariato conclusasi
recentemente a Firenze, nello stand dell'antiquario Matteo Salamon di Milano,
sono stati acquistati dalla Galleria dell'Accademia al prezzo di trecentomila
euro. Negli stessi giorni della Biennale, Angelo Tartuferi, vicedirettore del
celebre museo fiorentino e noto specialista di pittura antica, ha identificato
le due semilunette con le figure dell’Annunciazione come parti terminali
superiori dei medesimi sportelli ritagliate in epoca imprecisata, ma certamente
anteriore alla fine dell’Ottocento, quando i quattro dipinti figuravano ancora puntualmente
descritti nel catalogo della Galleria Corsini a Firenze. Mentre le tavole con
le coppie di santi erano nella illustre collezione fiorentina ancora alla fine
degli anni venti del Novecento, delle due semilunette si era persa ogni
traccia. La Galleria dell’Accademia è riuscita ad assicurarsi, con una
tempestività inconsueta per i musei italiani, anche questi ulteriori dipinti
ricomparsi solo ultimamente sul mercato antiquario”.
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Lorenzo Bartolini
Ritratto
di Giovanni Battista Niccolini |
Le quattro opere, che
appartengono all’età matura dell’artista, mostrano sia i fermenti culturali e
stilistici neogiotteschi della fine del Trecento, sia le suggestioni della
pittura tardogotica sull'esempio di Lorenzo Monaco e Gherardo Starnina.
Caratterizzate da una
finissima e preziosa decorazione in pastiglia dorata arricchita da una copiosa
granitura della superficie, eseguita secondo le indicazioni tecniche descritte
da Cennino Cennini nel Libro dell’Arte, mostrano tuttavia un linguaggio
personale solenne e posato.
Insieme alle quattro
tavole di Mariotto di Nardo è entrato a far parte delle collezioni della
Galleria il busto di Giovanni Battista Niccolini, modellato dallo scultore
Lorenzo Bartolini (1777-1850). Presentato alla stessa Biennale
dell’Antiquariato nello stand dell'antiquario fiorentino Giovanni Pratesi, è stato
generosamente donato dall'Associazione Amici della Galleria dell’Accademia di
Firenze.
Grazie a questa
donazione la scultura in marmo e il modello in gesso sono di nuovo l’uno
accanto all'altro come nello studio dello scultore, entrambi firmati e datati.
Graziella Guidotti
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