martedì 24 ottobre 2017

Importanti acquisizioni alla Galleria dell’Accademia di Firenze

Mariotto di Nardo (Firenze, 1365 circa – 1424 circa)
Angelo annunziante  
La rilevante “collezione fondi oro” del Museo dell’Accademia di Firenze si è arricchita di quattro preziosi pezzi che permettono di approfondire la conoscenza dell’opera di Mariotto di Nardo (Firenze 1365-1424 circa) e di avviare la ricomposizione di un importante tabernacolo forse commissionato dalla famiglia Corsini. Si tratta di quattro tavole: due sportelli raffiguranti coppie dei santi, rispettivamente Giovanni Battista con Nicola di Bari e Antonio abate con Giuliano, e due semilunette, una con l'angelo annunziante e l'altra con la Vergine annunziata.
M.di Nardo Firenze, 1365 -1424 circa
San Giovanni Battista e San Nicola da Bari
“Gli sportelli, già sottoposti alla Dichiarazione d’interesse da parte dello Stato, che erano esposti alla Trentesima Biennale Nazionale dell'Antiquariato conclusasi recentemente a Firenze, nello stand dell'antiquario Matteo Salamon di Milano, sono stati acquistati dalla Galleria dell'Accademia al prezzo di trecentomila euro. Negli stessi giorni della Biennale, Angelo Tartuferi, vicedirettore del celebre museo fiorentino e noto specialista di pittura antica, ha identificato le due semilunette con le figure dell’Annunciazione come parti terminali superiori dei medesimi sportelli ritagliate in epoca imprecisata, ma certamente anteriore alla fine dell’Ottocento, quando i quattro dipinti figuravano ancora puntualmente descritti nel catalogo della Galleria Corsini a Firenze. Mentre le tavole con le coppie di santi erano nella illustre collezione fiorentina ancora alla fine degli anni venti del Novecento, delle due semilunette si era persa ogni traccia. La Galleria dell’Accademia è riuscita ad assicurarsi, con una tempestività inconsueta per i musei italiani, anche questi ulteriori dipinti ricomparsi solo ultimamente sul mercato antiquario”.
Lorenzo Bartolini
Ritratto di Giovanni Battista Niccolini
Le quattro opere, che appartengono all’età matura dell’artista, mostrano sia i fermenti culturali e stilistici neogiotteschi della fine del Trecento, sia le suggestioni della pittura tardogotica sull'esempio di Lorenzo Monaco e Gherardo Starnina.
Caratterizzate da una finissima e preziosa decorazione in pastiglia dorata arricchita da una copiosa granitura della superficie, eseguita secondo le indicazioni tecniche descritte da Cennino Cennini nel Libro dell’Arte, mostrano tuttavia un linguaggio personale solenne e posato.
Insieme alle quattro tavole di Mariotto di Nardo è entrato a far parte delle collezioni della Galleria il busto di Giovanni Battista Niccolini, modellato dallo scultore Lorenzo Bartolini (1777-1850). Presentato alla stessa Biennale dell’Antiquariato nello stand dell'antiquario fiorentino Giovanni Pratesi, è stato generosamente donato dall'Associazione Amici della Galleria dell’Accademia di Firenze.

Grazie a questa  donazione la scultura in marmo e il modello in gesso sono di nuovo l’uno accanto all'altro come nello studio dello scultore, entrambi firmati e datati. 
Graziella Guidotti

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